5G: Huawei e ZTE bandite in Australia per volontà del governo

Il governo australiano ha deciso di escludere Huawei e ZTE dalla "partita" 5G: le due aziende non potranno più commercializzare apparati per allestire la rete di nuova generazione.

Il governo australiano ha deciso di bandire le apparecchiature di rete 5G Huawei e ZTE dal Paese. La scelta sembra essere in linea con quelle recentemente assunte dall’amministrazione Donald Trump negli Stati Uniti e mira ad escludere dall’economia nazionale le aziende ritenute avere qualche tipo di connivenza con le direttive extragiudiziali potenzialmente esercitate da governi stranieri, la Cina in questo caso.

Basti pensare, per esempio, alle ripetute “censure” che la russa Kaspersky ha dovuto subire negli States e addirittura, più di recente anche in terra europea: Il Parlamento europeo bolla come malevoli i prodotti Kaspersky: l’azienda insorge.


Huawei è una delle aziende più attive anche in Italia nel settore delle telecomunicazioni e sta assistendo i principali operatori nel dispiegamento delle infrastrutture necessarie per la fornitura della connettività 5G: vedere 5G, cos’è, come funziona e quando i terminali saranno compatibili.

Spiace quindi apprendere la notizia di una decisione come quella australiana che non può non lasciare di stucco. Huawei Australia è subito intervenuta pubblicando un commento ufficiale al vetriolo in cui si evidenzia come a rimetterci saranno innanzi tutto cittadini e imprese.
Un mercato non-competitivo avrà come effetto costi gonfiati e un marcato rallentamento del processo di trasformazione digitale sino ad oggi innescato in Australia” ha commentato Huawei che ricorda come l’azienda sia tra le prime realtà a livello mondiale che hanno investito nello sviluppo della tecnologia al servizio delle reti 5G. Huawei assicura inoltre che le leggi cinesi non permettono al governo estremo-orientale di disporre l’inserimento di backdoor nei prodotti della società o limitarne le sue attività di business. L’errata interpretazione delle disposizioni cinesi, inoltre, non può e non deve limitare le attività d’impresa di Huawei.

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