Google Messaggi usa il protocollo RCS: cos'è e come funziona

L'app Messaggi di Google abbraccia il protocollo RCS che permette di inviare messaggi "ricchi", contenenti anche file multimediali, svincolandosi dai tradizionali SMS e MMS. Manca ancora la cifratura end-to-end.

Dopo aver fatto registrare diversi flop sul versante delle app per la messaggistica istantanea, Google ha recentemente confermato di volersi concentrare solo sull’applicazione Messaggi, fino a ieri utilizzabile esclusivamente per gestire SMS e gli ormai superatissimi MMS, e da oggi foriera di numerose novità.

La principale innovazione introdotta in Google Messaggi per Android è il supporto per il protocollo RCS (Rich Communication Services).
RCS non è un’invenzione di Google: si tratta di un protocollo approvato già nel 2008 dalla GSM Association (GSMA) ma di fatto rimasto sostanzialmente inutilizzato fino ai tempi più recenti.

Il protocollo RCS è un po’ l’evoluzione degli SMS tradizionali perché combina diversi servizi gestendo anche autenticazione, autorizzazione, registrazione, tariffazione e routing. Con RCS gli utenti possono ricevere conferme di invio e lettura, inviare foto e video (anche in alta risoluzione), sapere se l’interlocutore sta rispondendo, coinvolgere nella conversazione più partecipanti.

Lo standard RCS è nato, sotto l’ala di GSMA per funzionare sulle reti di telefonia mobile presupponendo una reciproca collaborazione da parte degli operatori di telecomunicazioni. Nella seconda parte del 2019 diversi operatori di telefonia mobile si sono accordati per cooperare al fine di accelerare l’adozione di RCS. In Italia, però, è solamente Vodafone a supportarlo (fonte: dati GSMA aggiornati al 4 maggio 2020). Almeno allo stato attuale e in via ufficiale (non è detto che altri operatori non si siano nel frattempo adeguati, anche per un numero limitato di utenti).

Perché Google ha deciso di usare il protocollo RCS: cos’è e come funziona

Cos’ha fatto Google? L’azienda di Mountain View ha avuto l’idea di abbracciare il protocollo RCS per implementarlo direttamente nella sua app Messaggi.
In questo modo tale applicazione abbraccia uno standard GSMA ignorando di fatto l’implementazione dello stesso protocollo da parte dei singoli operatori di telefonia mobile.

Nel caso in cui RCS non fosse direttamente supportato sulla rete mobile dell’operatore di telecomunicazioni scelto dall’utente, l’app Google Messaggi userà comunque la connessione dati o il collegamento WiFi per smistare le comunicazioni.

A fare da “intermediario” tra i vari utenti (indipendentemente dal fatto che l’utilizzino l’app Google Messaggi o comunque una rete mobile e un client compatibili RCS) c’è la piattaforma Jibe Mobile di Google. Jibe fornisce il supporto in-cloud per smistare i messaggi via RCS nel momento in cui si usasse una rete mobile che ancora non supporta il protocollo.

Come si vede nel video di presentazione che abbiamo ripubblicato, Google spiega che per l’adozione di un protocollo come RCS da parte dei singoli provider di telefonia potrebbero volerci anni. L’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin prova invece a forzare le tappe usando l’espediente legato all’implementazione di RCS sul cloud, rendendo così possibile l’invio di messaggi “ricchi” (contenenti quindi testi di qualunque dimensione ma anche immagini e file multimediali) appoggiandosi alla rete dati e al WiFi.

Per accedere alle regolazioni di RCS, basta avviare l’app Messaggi di Google, portarsi nelle impostazioni quindi toccare la voce Funzionalità di chat.

Qui si leggerà “Connesso” nel momento in cui il proprio dispositivo fosse pronto per gestire l’invio e la ricezione di messaggi RCS attraverso l’app Google Messaggi.

L’opzione “Attiva le funzionalità di chat” consente di usare la rete dati e la connessione WiFi, quando disponibili, per inviare e ricevere messaggi “ricchi” attraverso l’utilizzo del protocollo RCS.

Si può anche scegliere se inviare o meno le conferme di lettura e mostrare un indicatore di digitazione (per fare presente ai vari contatti quando si sta rispondendo ai loro messaggi).

Nel caso in cui un messaggio RCS non venisse consegnato al destinatario, per impostazione predefinita Google Messaggi proverà a inviarlo di nuovo via SMS/MMS ma è possibile scegliere di astenersi da un nuovo tentativo usando SMS e MMS tradizionali oppure chiedere prima di effettuare un altro invio via SMS/MMS.

Per default, inoltre, Google Messaggi scarica i file trasmessi via RCS che pesano fino a 105 MB: è comunque possibile abbassare la soglia (così da consumare meno dati mobili) o disattivare completamente il download automatico dei file.

Quando si compone un nuovo messaggio con l’app di Google o si risponde a una comunicazione altrui, è importante verificare come si presenta l’icona in basso a destra.
Se mostra SMS o MMS, l’invio del messaggio avverrà usando le modalità tradizionali; se le indicazioni SMS e MMS non venissero esposte, invece, significa che l’invio del messaggio avverrà via protocollo RCS sulla rete dati o via WiFi senza costi aggiuntivi (è importante accertarsi di aver aggiornato l’app Google Messaggi alla versione più recente; release 5.7.097 o successive).
L’app Messaggi di Google effettua infatti una sorta di ping verso il terminale del contatto selezionato così da accertare il supporto o meno del protocollo RCS. Non esiste un database centralizzato come accade ad esempio, nel caso di Apple iMessage.

A questo indirizzo si possono trovare maggiori informazioni sul funzionamento dell’app Messaggi di Google.

Google ricorda ad esempio che nel caso in cui si cambiasse smartphone e si decidesse di spostare la SIM su un altro dispositivo, bisognerà ricordarsi di disattivare le chat via RCS nell’app Messaggi altrimenti le funzionalità di invio e ricezione dei messaggi potrebbero rimanere attive sul vecchio terminale fino a un massimo di 8 giorni.

Dal punto di vista della sicurezza, tutte le comunicazioni via RCS sono crittografate client-server e da giugno 2021 Google Messaggi usa la cifratura end-to-end.
Nel caso in cui il destinatario non si trovasse online, Google conserverà i dati sui suoi server fintanto che non sarà possibile consegnare i messaggi. L’azienda ha comunque precisato che le comunicazioni saranno conservate sul cloud solo per il tempo strettamente necessario.
Applicazioni come WhatsApp, Telegram (limitatamente alla funzionalità “chat segreta”), Signal e Apple iMessage usano invece la crittografia end-to-end.

WhatsApp è stata ripetutamente bersaglio di aspre critiche da parte di Pavel Durov, ideatore di Telegram: WhatsApp non è sicuro: Pavel Durov accusa di nuovo l’app di Facebook. Viene contestato a WhatsApp l’atteggiamento poco aperto (con il codice che resta proprietario e addirittura offuscato per renderne difficoltosa l’analisi da parte di soggetti terzi) che avrebbe favorito l’utilizzo di vulnerabilità e zero-day rimasti irrisolti per lungo tempo. Suggeriamo anche la lettura dell’articolo Signal, l’app di messaggistica che avrebbe consigliato anche la Commissione Europea.

Le nuove funzionalità di Google Messaggi sono utilizzabili anche da web, così da inviare e ricevere le comunicazioni da browser (anche tramite PC): Inviare messaggi e SMS da PC tramite cellulare.

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