I dati degli utenti devono tornare nelle loro mani: Tim Berners-Lee presenta Solid

Il progetto aperto che è stato battezzato Solid poggia su un'architettura decentralizzata che permetterà agli utenti di gestire autonomamente i propri dati personali sottraendoli ai provider.

Il padre del World Wide Web, Tim Berners-Lee, ha più volte manifestato le sue preoccupazioni di fronte a una rete che sta diventando sempre più feudo di pochi. Da sempre contrario a una rete Internet “a più velocità”, Berners-Lee ha registrato come i dati degli utenti siano ormai tutti nelle mani di un ristretto numero di società private come Facebook, Google, Amazon: 29 anni di Web: secondo l’inventore Tim Berners-Lee non deve essere controllato da poche aziende.


Dopo aver inventato il Web, l’informatico britannico mira a creare le basi per tornare a mettere i dati personali nelle mani degli utenti. Guardando a questo obiettivo, Berners-Lee ha presentato il progetto Solid, un sistema decentralizzato che permetterà agli utenti di controllare in che modo i propri dati sono eventualmente condivisi sul web e quali soggetti sono autorizzati ad accedervi (identificati mediante un WebID).
Solid sfrutta standard e tecnologie interoperabili (HTTP, REST, HTML,…) e compatibili con tutti gli strumenti che già oggi usiamo sul Web.

Berners-Lee descrive Solid come un framework che però ha ovviamente un punto debole: dovrà essere adottato e supportato dalle aziende. Il progetto è opensource e tutti possono sostenere il suo sviluppo. L’aspetto cruciale sarà spronare i fornitori di servizi ad adottarlo “liberando” i dati degli utenti.

Offrendo agli utenti un controllo totale sui dati, questi ultimi saranno in grado di passare ancora più facilmente da un fornitore all’altro, senza perdere alcuna informazione ed effettuando una migrazione indolore.

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