Linguaggi di programmazione per bambini: quali sono i migliori

Quali strumenti possono essere proposti ai bambini per iniziare ad apprendere i rudimenti dei principali linguaggi di programmazione.
Linguaggi di programmazione per bambini: quali sono i migliori

L’importanza dei linguaggi di programmazione nella didattica è nota. Basti pensare che il primo linguaggio di programmazione destinato ai bambini, chiamato Logo, fu concepito addirittura nel 1967. A 50 anni dalla sua nascita, a fine 2017, Google celebrò la ricorrenza con un doodle nella home page del motore di ricerca.

Il doodle, oggi recuperabile visitando questa pagina, mette alla prova i più piccoli per raggiungere un semplice obiettivo: far mangiare quante più carote possibile al ghiotto coniglio bianco.
Per “guidare” il coniglio si devono accoppiare tra loro più “blocchi” contenenti le istruzioni per far muovere l’animale sul giusto percorso.

Il doodle è stato realizzato dai tecnici di Google in collaborazione con il team Blockly della stessa azienda e con i ricercatori di MIT Scratch.

Linguaggi di programmazione per bambini

Non esistono veri e propri linguaggi di programmazione per bambini ma, semmai, una serie di strumenti che guidano i più piccoli nello sviluppo della abilità utili a programmare.
A partire dai 3 anni si può iniziare a lavorare su alcune competenze, come la logica e il pensiero razionale. Dall’età di 6 o 7 anni si può iniziare a insegnare ai bambini i rudimenti della programmazione con alcuni strumenti che li aiutano a capire come lavora un computer salendo poi di livello a poco a poco. Se il bambino si sente frustrato o annoiato, sarà preferibile mettere da parte la programmazione. Avrà tutto il tempo di apprenderla in seguito.

Scratch
Scratch utilizza dei blocchi che permettono al novello programmatore di sviluppare ogni tipo di applicazione interattiva. Oltre alle condizioni if, sono presenti blocchi per creare azioni ripetitive (cicli), tutti i principali operatori, strumenti multimediali e per il controllo del movimento del personaggio visualizzato a video (sprite).
L’età consigliata per l’utilizzo di Scratch è da 8 a 16 anni.


Per i più piccoli (da 5 a 7 anni) ci sentiamo di consigliare ScratchJr.

Tynker e Tynker Junior
Tynker è un’altra piattaforma di apprendimento che utilizza blocchi di codice che possono essere combinati tra loro. Simile a Scratch, i bambini possono posizionare le varie “tessere” per ciascun personaggio da gestire al fine di eseguire un’azione o un’altra.
L’età consigliata per Tynker è compresa tra i 4 e i 7 anni.

Blockly
Dall’aspetto più “serioso”, anche Blockly – così come Scratch – utilizza blocchi di differenti colorazioni per consentire allo sviluppatore di definire le azioni da svolgere e in quali condizioni.
Da un lato il programmatore può lavorare graficamente impostando i vari blocchi, dall’altro vedrà apparire il corrispondente codice JavaScript, Python, PHP, Lua e Dart.
Con la crescita, quindi, Blockly diventa uno strumento eccezionale per imparare i rudimenti dei principali linguaggi di programmazione, con la possibilità di intervenire direttamente sul codice.
L’età suggerita per l’utilizzo di Blockly va dai 10 anni in avanti.


Alice
Alice è uno strumento per la programmazione 3D progettato per insegnare ai più piccoli i concetti principali dei linguaggi a oggetti come C++.
Anche in questo caso si parte dal familiare approccio della programmazione a blocchi per realizzare giochi, animazioni, modelli 3D o per impostare i movimenti della videocamera.
I progetti realizzati con Alice possono essere convertiti in codice Java utilizzabile in appositi ambienti di sviluppo integrati, come NetBeans.
Età consigliata: almeno 10 anni.

Swift Playgrounds
Si tratta di un linguaggio di programmazione messo a punto da Apple che permette di creare applicazioni iOS. L’obiettivo è quello di facilitare la creazione di applicazioni con il linguaggio Swift senza richiedere alcuna precedente competenza in fatto di sviluppo.
Nel caso di Swift Playgrounds, lo sviluppatore dovrà far muovere un personaggio chiamato Byte all’interno di un mondo virtuale 3D.
Anche in questo caso, l’età consigliata è almeno di 10 anni.


Twine
Per i bambini e i ragazzi che sono più interessati a creare giochi e a “raccontare storie”.
Con Twine non è necessario imparare alcun linguaggio di programmazione specifico: piuttosto che insegnare a scrivere codice, questo strumento aiuta a concepire e a presentare giochi e storie non lineari.
Twine è consigliato per l’utilizzo a partire da 12 anni di età.

LEGO Mindstorms
Il programma che consente di programmare i movimenti e il “comportamento” dei robot creabili utilizzando kit LEGO Mindstorms.
Questo linguaggio di programmazione ha una struttura a blocchi, come Scratch e Blockly, e consente di manipolare i kit Mindstorms grazie a una vasta schiera di possibili azioni, eventi e variabili.
Il codice realizzato sfruttando l’ambiente di sviluppo basato su kernel Linux può essere variato utilizzando Python o C++.
L’età consigliata va dai 10 anni in su.

I passaggi successivi: verso i linguaggi di programmazione

Quando i tempi saranno maturi è possibile iniziare a spingersi ancora oltre.
Si può iniziare con linguaggi di alto livello come JavaScript e Python che usano una sintassi relativamente semplice e permettono di contare su una grande quantità di risorse disponibili sul web.
Una buona alternativa è Lua: grazie Roblox Studio, ambiente integrato per lo sviluppo di piccoli giochi, si potrà cominciare ad apprendere il linguaggio in modo semplice ed efficace.

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