Processore Microsoft SQ1: perché è stato realizzato

Con il lancio del nuovo Surface Pro X, Microsoft ha presentato anche il suo primo SoC personalizzato: SQ1. Si tratta di un processore ARM derivato dallo Snapdragon 8cx.

Un paio di giorni fa, nel corso di un evento svoltosi a New York, Microsoft ha presentato il suo nuovo Surface Pro X con un processore ARM “personalizzato”: SQ1 (vedere Microsoft presenta i nuovi Surface Pro 7, Surface Laptop 3 e Surface Pro X).

Ma cosa c’è dietro al nuovo processore Microsoft SQ1 e perché l’azienda di Redmond ha deciso di crearsi il suo SoC?

Innanzi tutto il messaggio che ha implicitamente lasciato Microsoft con il lancio del suo nuovo Surface Pro X: la società guidata da Satya Nadella desidera presentare laptop che possano vantare un’autonomia della batteria comparabile con quella degli smartphone moderni senza però sacrificare le prestazioni.

Con il processore SQ1 Microsoft si assicura innanzi tutto un po’ più di “controllo” sullo sviluppo dei suoi futuri dispositivi promettendo a sviluppatori software e utenti finali maggiore attenzione sulla user experience e sulla durata della batteria. La società di Redmond si pone sulla stessa scia di Apple che ha usato un approccio simile nel corso dell’ultimo decennio.

Microsoft SQ1 è un processore realizzato in collaborazione con Qualcomm che utilizza buona parte delle caratteristiche del noto Snapdragon 8cx, progettato per i primi PC always-on: Snapdragon 8cx: prestazioni confrontate con i processori Intel.
I modelli di PC Windows 10 basati su ARM non hanno per il momento “sfondato” sul mercato: le prestazioni non risultano paragonabili a quelle dei sistemi basati su processore x86 Intel e AMD; inoltre, sono diverse le limitazioni rispetto all’esecuzione di applicazioni x86 sulla piattaforma ARM.

Con SQ1, però, Microsoft vuole provare a scuotere il mercato: il processore viene presentato come all’altezza delle aspettative riuscendo a raddoppiare le performance dei processori Intel di ottava generazione risalenti a due anni fa oltre che quelle dello Snapdragon 855 dello scorso anno. Almeno stando a quanto dichiarato dai portavoce Qualcomm.
Microsoft, da parte sua, ha preferito concentrarsi sull’efficienza del processore piuttosto che sulla potenza bruta quando viene messo a confronto il nuovo Surface Pro X con il Surface Pro 6 basato su CPU Intel. “Il dato relativo alle performance per watt è tre volte migliore rispetto al Surface Pro 6“, si fa presente da Microsoft.

Qualcomm conferma che le differenze tra Snapdragon 8cx e Microsoft SQ1 sono notevoli e descrive con particolare enfasi le caratteristiche della nuova GPU dotata di core ottimizzati nello specifico per il Surface Pro X. “Microsoft desiderava offrire un’esperienza d’uso in mobilità davvero ai massimi livelli: lunga durata della batteria, resa visiva senza paragoni, connettività LTE e funzionalità instant-on, come uno smartphone“.

Microsoft SQ1, inoltre, integra diverse funzionalità per la realtà aumentata: il processore può ottimizzare il riconoscimento vocale, quanto contenuto in un’immagine e fornire il necessario per la modifica automatica di un video.

Per dimostrare che con il processore SQ1 è possibile eseguire anche software dotati di funzionalità spiccatamente orientate alla produttività, Microsoft ha portato dalla sua Adobe.
Le applicazioni Adobe come Photoshop, Lightroom, Premiere Pro e Illustrator funzionano senza problemi sul Surface Pro X così come la nuova app di disegno Fresco che si comporta in maniera eccellente con la penna digitale.

Microsoft SQ1 potrebbe essere solo il primo processore personalizzato della multinazionale statunitense che sta infatti reclutando ingegneri proprio nelle aree in cui Qualcomm, AMD, Nvidia e Intel hanno stabilito le loro attività.

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