Tim Berners-Lee prende le redini di ProtonMail e ProtonVPN occupandosi di privacy

Dopo le sferzanti critiche piovute di recente su ProtonMail, il padre del World Wide Web accetta il ruolo di consulente in materia di privacy.

Il padre del World Wide Web, Sir Tim Berners-Lee, è stato per anni consulente del CERN di Ginevra. Ed è proprio presso il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle che Berners-Lee concretizzò la sua idea di Web sviluppando anche il primo client-server HTTP.

ProtonMail è un servizio di posta elettronica crittografato che è stato progettato e sviluppato in Svizzera proprio nei laboratori del CERN da un gruppo di ingegneri dell’istituto.

Così, dopo la bufera in tema di privacy che ha recentemente investito ProtonMail (il servizio viene accusato di aver condiviso informazioni personali come gli indirizzi IP pubblici usati da alcuni utenti), Berners-Lee ha deciso di accorrere in soccorso.

L’informatico britannico, insignito del premio Turing 2016, ha deciso di entrare nel consiglio di amministrazione di Proton e accettare il ruolo di consulente dell’azienda in materia di privacy.

Proton è stata fondata con l’obiettivo di contribuire alla costruzione di una rete Internet migliore con gli utenti che sono messi nelle condizioni di scegliere come e con chi condividere eventualmente i loro dati“, ha dichiarato il CEO di Proton Andy Yen. “Questa visione è in linea con i valori di Sir Tim Berners-Lee. Poiché Proton continua a crescere a un ritmo notevole, spinto dalla domanda globale di prodotti che garantiscano la privacy, attendiamo con ansia gli input e i consigli di Tim Berners-Lee per realizzare la nostra visione di una rete Internet in cui la privacy sia un punto fermo“.

Nonostante le critiche piovute nell’ultimo periodo, alle quali si vuole evidentemente porre fine anche con l’arrivo di Berners-Lee, Proton ha appena raggiunto un importante traguardo: 50 milioni di persone in tutto il mondo stanno utilizzando i servizi ProtonMail e ProtonVPN, quest’ultimo un client VPN disponibile anche in versione free (nel piano gratuito i server VPN sono in generale più congestionati, non ci sono garanzie in termini di performance ed è possibile scegliere tra una manciata di server di uscita).

L’azienda ha anche annunciato che avrà più di 500 dipendenti in tutto il mondo entro la fine di quest’anno. Non male per una società fondata solo sette anni fa.

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