Nel cuore dei Balcani, una rivoluzione digitale senza precedenti sta prendendo forma, destinata a ridefinire il rapporto tra cittadini e istituzioni.
L’Albania, paese spesso associato a scandali politici e pratiche opache, ha deciso di affidare il delicato sistema dei bandi pubblici a un nuovo protagonista: Diela, il primo ministro AI al mondo. Questa svolta segna un punto di svolta epocale nella lotta alla corruzione, ponendo il paese all’avanguardia in tema di tecnologia applicata all’amministrazione pubblica.
La decisione, annunciata ufficialmente l’11 settembre 2025 dal Primo Ministro Edi Rama durante un raduno del Partito Socialista, ha destato scalpore sia a livello nazionale che internazionale. Diela, Intelligenza Artificiale dotata di un avatar femminile vestito con abiti tradizionali albanesi, non rappresenta soltanto una curiosità tecnologica, ma l’ambiziosa risposta a una delle piaghe più radicate del paese. Per la prima volta, la gestione dei bandi pubblici non sarà più appannaggio esclusivo dei ministeri e dei funzionari umani, ma verrà affidata a un sistema automatizzato che promette trasparenza e imparzialità assolute.
Il contesto che ha spinto il governo verso questa scelta è drammatico. Negli ultimi anni, l’Albania è stata scossa da una serie di scandali di corruzione che hanno coinvolto esponenti di primo piano della politica. Basti pensare alla condanna dell’ex ministro dell’Ambiente Lefter Koca, quasi sette anni di carcere per il famigerato “Elbasan Incinerator Affair”, o al processo che vede imputato l’ex premier Sali Berisha per presunte irregolarità immobiliari.
L’AI per contrastare la corruzione
Diela, il cui nome significa “sole” in albanese, non è un volto completamente nuovo per la pubblica amministrazione. L’AI era già stata introdotta a inizio 2025 come assistente digitale con il compito di facilitare l’accesso ai servizi pubblici online. La sua “promozione” a ministro AI rappresenta però un salto di qualità senza precedenti, rendendo l’Albania un vero e proprio laboratorio di innovazione istituzionale.
Il Premier Edi Rama ha sottolineato come questa scelta non sia frutto di una suggestione futuristica, ma di una necessità impellente: “Le decisioni sui bandi pubblici non saranno più prese dai ministeri, ma da Diela, che garantirà trasparenza e imparzialità al 100%”.
Non mancano però le perplessità. L’introduzione di un ministro AI solleva interrogativi profondi: un sistema automatizzato può davvero sostituire il giudizio umano in decisioni complesse e sfumate? Chi controllerà che l’algoritmo di Diela non venga manipolato da interessi a sua volta? E quali saranno le conseguenze per l’occupazione e la società nel suo complesso? Gli esperti di tecnologia e diritto digitale invitano alla cautela, sottolineando la necessità di monitorare costantemente il funzionamento dell’AI e di garantire la massima trasparenza anche nei processi che la governano.