Allarme Chrome: 17.300 estensioni pericolose per i tuoi dati personali

Estensioni Chrome a rischio furto dati: circa il 12,5% di quelle in circolazioni sono potenzialmente molto pericolose.
Allarme Chrome: 17.300 estensioni pericolose per i tuoi dati personali

Una recente ricerca portata avanti dall’Università Wisconsin-Madison ha portato a galla un’inquietante realtà. Circa il 12,5% del totale di estensioni Chrome attualmente in circolazione, circa 17.300, possono potenzialmente rubare informazioni sensibili dal browser di Google.

Ciò non fa altro che confermare quanto, fenomeni come il furto di password, siano un problema pressante per chiunque navighi online. In questo contesto, estensioni troppo “invasive” possono risultare uno degli strumenti preferiti dai criminali informatici.

Quando un utente installa un’estensione, è molto importante che verifichi la validità della stessa. Queste, infatti, possono potenzialmente ottenere svariate informazioni sull’utente e sulle sue attività online.

Di fatto, una compromissione sotto questo punto di vista, può permettere agli hacker di ottenere accesso all’account Gmail, ai social network e persino ai conti bancari della vittima.

D’altronde, periodicamente vengono diffuse notizie riguardo l’individuazione di estensioni malevole. Nonostante le grandi attenzioni di Google, dunque, Chrome resta un’ambiente alquanto vulnerabile rispetto a potenziali minacce.

Estensioni Chrome e dati personali in pericolo: come evitare disastri

Se è vero che le 17.300 estensioni potenzialmente pericolose per la privacy devono essere un allarme, preoccuparsi serve a poco se non si agisce con un’attenta strategia di protezione.

In tal senso, è bene fare enorme attenzione ad installare componenti aggiuntivi da fonti non ufficiali. In tal senso Chrome Web Store, seppur non infallibile, aiuta a limitare i rischi.

Ancor più importante, se è possibile, è la valutazione dei permessi richiesti dall’estensione prima di installare la stessa. Voci relative all’accesso a pagine/siti visitati, come come dati provenienti da siti Web, dovrebbero far scattare l’allarme.

Anche mantenere aggiornato Chrome può aiutare a ridurre i rischi, così come l’utilizzo di parole d’accesso robuste ed, eventualmente, l’adozione di un gestore di password. Con queste soluzioni e un pizzico di prudenza, è possibile ridurre in modo considerevole i potenziali rischi.

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