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Amazon compie un nuovo e deciso passo nel settore dell’Intelligenza Artificiale con l’acquisizione di Bee, una startup innovativa che ha sviluppato un dispositivo wearable capace di registrare le conversazioni quotidiane degli utenti.
Bee si distingue per il suo approccio pionieristico: si tratta di un assistente personale basato su AI che apprende in modo passivo dalle interazioni dell’utente. Il sistema, costituito da un dispositivo indossabile e da un’app dedicata per Apple Watch, è progettato per catturare e analizzare le registrazione conversazioni giornaliere.
Pur essendo dotato di un pulsante che consente di interrompere la registrazione di conversazioni, il vero punto di forza di Bee resta la sua capacità di monitorare in modo costante la vita quotidiana dell’utilizzatore. Questa caratteristica apre scenari inediti per la personalizzazione dell’esperienza d’uso, permettendo all’assistente di anticipare bisogni e preferenze in base ai dati raccolti.
Bee e la privacy: una questione spinosa
L’integrazione della tecnologia Bee nel già ampio portfolio di Amazon solleva, tuttavia, inevitabili interrogativi sul tema della privacy.
Se da un lato la promessa di strumenti innovativi per la crescita personale e il monitoraggio delle attività appare allettante, dall’altro la registrazione continua delle conversazioni richiama alla mente le controversie che hanno già coinvolto Alexa in passato, soprattutto in relazione all’ascolto non autorizzato delle conversazioni domestiche. Questo aspetto si rivela particolarmente delicato in un contesto in cui la tutela della sfera privata è sempre più al centro del dibattito pubblico.
I dettagli economici dell’operazione non sono stati resi noti, ma Amazon ha confermato che tutti i dipendenti di riceveranno offerte di lavoro, garantendo così continuità al progetto e valorizzando il know-how acquisito. Questa acquisizione sottolinea la determinazione dell’azienda a rafforzare la propria posizione nel campo dell’AI e dei dispositivi wearable, settori in cui ha già investito con prodotti come gli Echo Frames e il tracker Halo, dimesso da tempo.
L’interesse strategico per Bee sembra strettamente legato all’evoluzione di Alexa+, l’assistente vocale generativo che Amazon sta sviluppando, con un possibile aumento delle sue capacità proprio grazie a questa tecnologia wearable.