AMD Ryzen 6000: qualche informazione tecnica sulle nuove APU per i notebook

Lanciate a gennaio le nuove APU AMD Ryzen 6000 per portatili e convertibili si affacciano sul mercato. Ecco le principali novità che introducono.
AMD Ryzen 6000: qualche informazione tecnica sulle nuove APU per i notebook

In occasione del CES 2022 di Las Vegas AMD ha presentato le nuove APU Ryzen 6000 per i notebook.
L’offerta AMD Ryzen 6000 si distingue essenzialmente per l’utilizzo dell’architettura Zen 3+ che migliora le performance per watt, per il processo produttivo a 6 nm di TSMC e per il fatto di essere la prima a usare la grafica RDNA2. Citando solo questi tre aspetti si rischia però di rimanere soltanto in superficie.
Trattandosi di APU per portatili e convertibili è evidente lo sforzo di AMD per portare prestazioni ed efficienza ad un altro livello.

I sistemi basati su Ryzen 6000 possono quindi offrire un alto livello di prestazioni sia in single che in multithreading: i produttori non devono sacrificare il design compatto né la durata della batteria che secondo AMD potrebbe addirittura arrivare a toccare le 24 ore di autonomia. Il TDP della serie “U” non supera mai i 28W.

Grazie alla nuova piattaforma, le APU Ryzen 6000 supportano la memoria LPDDR5, utilizzano lo standard PCIe Gen4, offrono connettività USB 4 fino a 40 Gbps e abbracciano gli standard WiFi 6E e Bluetooth 5.2.

Una GPU integrata a livello di chip utilizza la RAM come memoria grafica e la larghezza di banda di quest’ultima riveste quindi un aspetto cruciale in termini di prestazioni.
Il salto all’architettura RDNA2 rappresenta un’importante evoluzione rispetto alle generazioni precedenti che erano limitate dalle vecchie Vega GCN 5.0. Il balzo in avanti, tuttavia, è stato reso possibile dal supporto della memoria LPDDR5: esso ha permesso di ottenere quella larghezza di banda di cui AMD aveva bisogno perché avesse senso utilizzare la sua nuova architettura grafica nelle GPU integrate.

Le limitazioni imposte dalle memorie LPDDR4 e LPDDR4x non permettevano l’uso di GPU più potenti con architetture più avanzate poiché queste avrebbero sofferto di un enorme collo di bottiglia dovuto alla ridotta larghezza di banda della memoria RAM.
Con l’introduzione del supporto per la memoria LPDDR5 il quadro è radicalmente mutato perché si possono raggiungere 6.400 Mbps con un bel vantaggio rispetto ai 4.266 Mbps delle LPDDR4X. Anche per gli smartphone abbiamo parlato degli aspetti tecnologici della RAM utilizzata.

Le nuove GPU integrate basate su RDNA2 democratizzeranno l’accesso a risoluzioni elevate con valori FPS di tutto rispetto anche sui notebook non particolarmente costosi e ultraleggeri. E tutto ciò anche grazie ad AMD FidelityFX Super Resolution (FSR).

Come si presentano nel dettaglio le APU Ryzen 6000

La CPU ha un design monolitico con un totale di 8 core e 16 thread (tecnologia SMT, Simultaneous Multithreading). Dispone inoltre di un massimo di 16 MB di cache L3 condivisa accessibile da tutti questi core e integra il sistema di interconnessione schematizzato nella parte destra.

Il controller di memoria è a 128 bit e supporta configurazioni dual-channel con memoria LPDDR5. La CPU Zen 3+ si collega alla GPU RDNA2 tramite connessione Infinity Fabric, può montare fino a 12 unità di calcolo e utilizzare un massimo di 768 shader.

Appena a destra, nella schematizzazione in figura, c’è il chip Microsoft Pluton, il processore AMD PSP (Platform Security Processor), il controller del display e i multimedia engine.

Nel complesso, grazie all’architettura Zen 3+, le APU Ryzen 6000 possono esercitare un controllo più profondo su ogni thread a livello di consumo e di prestazioni, in tutti gli stati.

Per quanto riguarda la sezione grafica, Ryzen 6000 utilizza GPU Radeon 600M che oltre all’architettura RDNA2 fanno proprie interessanti innovazioni come il supporto FreeSync, quello per un massimo di quattro display, la piena integrazione degli standard DisplayPort 2.0 e HDMI 2.1, l’accelerazione ray tracing e una più vasta gamma di colori.

AMD ha confermato che la versione top di gamma, la Radeon 680M, sarà utilizzata nelle più potenti APU AMD Ryzen 6000 (serie 7 e 9) e sarà caratterizzata da un massimo di 12 unità di calcolo (768 shader) che girano fino a 2,4 GHz. La sua potenza massima sarà di 3,4 TFLOPs a FP32. Per AMD il miglioramento prestazionale equivale all’incirca al doppio rispetto alle performance della precedente generazione.

La serie “H” si rivolge al mercato delle soluzioni ad alte prestazioni; la serie “HS” ai portatili dal design sottile e compatto ma ad alte prestazioni; la già citata serie “U” che si concentra sul settore dei notebook più leggeri portando all’estremo il concetto di risparmio energetico.
Di seguito l’elenco delle APU Ryzen 6000 che AMD ha presentato.

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