Anche Ubuntu ha la sua telemetria: Canonical condivide i dati raccolti

Canonical spegne le polemiche chiarendo che l'utente può sempre opporsi all'installazione della telemetria, che non vengono raccolti dati personali o informazioni utilizzabili a fini di marketing e pubblica su GitHub il sorgente di Ubuntu Report tool.

Aveva fatto discutere la decisione di Canonical di inserire in Ubuntu Desktop un meccanismo di telemetria. L’azienda aveva provato a gettare acqua sul fuoco spiegando che i dati raccolti non contenevano alcuna informazione personale sugli utenti e che l’operazione non era stata messa in piedi per finalità di marketing bensì per migliorare il sistema operativo.

I dati sulla configurazione e sul funzionamento della macchina con Ubuntu installato vengono raccolti mediante l’utilità Ubuntu Report tool che ha fatto il suo debutto nella versione 18.04 LTS (Bionic Beaver) del sistema operativo e che è del tutto assente in Ubuntu Server, Ubuntu Core così come nelle release derivate.


Per mettere a tacere ogni critica, adesso Canonical non solo ha deciso di pubblicare il codice sorgente di Ubuntu Report tool su GitHub ma ha anche cominciato a condividere i dati raccolti.

Così, Canonical ha rivelato che il 67% degli utenti di Ubuntu Desktop hanno accettato di installare la telemetria (nel caso di Windows non è possibile negarne l’installazione e la disabilitazione della telemetria può essere fatta solo ex post mediante apposite utilità di terze parti), che in media un’installazione della distribuzione Linux dura 18 minuti e che sui sistemi più veloci si può scendere fino a 8 minuti.

Inoltre, tre quarti degli utenti hanno installato Ubuntu Desktop da zero mentre la restante parte ha effettuato un aggiornamento a partire da una release precedente.
Il sistema operativo viene infine installato prevalentemente su macchine dotate di 4 GB di RAM ma una buona parte di utenti si serve di Ubuntu Desktop dotati di 8 GB o, viceversa, appena 2 GB di memoria.

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