Il 19 luglio 2024 rimarrà una data storica per l’IT: milioni di computer Windows in tutto il mondo si bloccarono simultaneamente, mostrando l’inquietante schermata blu o BSoD, acronimo di Blue Screen of Death, che ora è diventata nera in Windows 11. La causa fu un aggiornamento difettoso distribuito da CrowdStrike, società statunitense di cybersicurezza, che provocò uno dei più grandi blackout digitali della storia. Un anno dopo, Apple ha deciso di trasformare quell’episodio in un messaggio pubblicitario potente e ironico. Il nuovo spot, intitolato “BSOD (Blue Screen of Death)”, prende di mira il simbolo per eccellenza dell’instabilità dei PC Windows, contrapponendovi la fluidità e la sicurezza dell’ecosistema macOS.
Dalla satira alla strategia: Apple punta sulla sicurezza enterprise
Il video pubblicato dalla Mela si inserisce nella serie The Underdogs, che racconta le vicende di un team di colleghi impegnati a emergere nel mondo del lavoro grazie ai prodotti Apple. Nel nuovo episodio, i protagonisti si preparano al loro primo grande evento fieristico — Container Con — quando un improvviso blocco dei PC Windows minaccia di compromettere tutto.
Mentre gli altri espositori sono messi fuori gioco dalla famigerata schermata BSOD, gli “underdogs” restano operativi grazie ai loro Mac, portando a termine con successo la presentazione e conquistando il pubblico.
Al di là dell’ironia, Apple coglie l’occasione per rafforzare il suo messaggio diretto ad aziende e ambienti professionali. Lo spot rimanda infatti alla pagina Apple Enterprise in cui si evidenzia come “la protezione a livello kernel sia progettata per difendere il sistema da violazioni, interruzioni e accessi non autorizzati”.
Il messaggio finale — “There’s no security like Mac security” — sintetizza la strategia di Cupertino: ribadire che la solidità dell’infrastruttura macOS, unita al controllo totale di hardware e software, garantisce un livello di sicurezza intrinseco difficilmente replicabile nel mondo PC.
Mac vs Windows: un confronto che torna d’attualità
Lo spot riaccende anche il dibattito tecnico sulla sicurezza dei sistemi operativi. Il cuore di macOS poggia su un kernel di derivazione Unix e BSD che assicura un modello di permessi e isolamento dei processi più rigido rispetto a Windows. Inoltre, Apple esercita un controllo stretto sull’intera filiera — dal chip alla distribuzione delle app — limitando così le superfici di attacco.
Tuttavia, Apple riconosce correttamente che nessun sistema è totalmente immune: anche i Mac necessitano di aggiornamenti costanti, buone pratiche di sicurezza e soluzioni di endpoint protection per difendersi da minacce sempre più sofisticate.
Lo spot BSOD non è soltanto una frecciatina pubblicitaria, ma una riflessione sulla dipendenza globale da pochi fornitori di software e sicurezza. Lo “scivolone” di CrowdStrike di luglio 2024 ha dimostrato quanto fragile possa essere l’infrastruttura IT moderna quando un singolo aggiornamento errato ha il potere di paralizzare ospedali, compagnie aeree e governi.
Apple, con la consueta abilità narrativa, trasforma quel fallimento collettivo in un racconto di continuità operativa e resilienza, riaffermando la sua visione: sicurezza e controllo end-to-end come fondamento dell’affidabilità digitale.
Apple si burla ma Microsoft non è stata ferma a guardare
Se Apple ha colto l’occasione per ironizzare sul disastro BSOD, Microsoft non è rimasta a osservare in silenzio. A partire dall’estate 2024, l’azienda di Redmond ha intrapreso una strategia di comunicazione e rafforzamento tecnico volta a riconquistare la fiducia di utenti e aziende.
Nei mesi successivi al blackout, Microsoft ha collaborato a stretto contatto con i partner del suo ecosistema per rivedere le procedure di validazione degli aggiornamenti di sicurezza, introducendo controlli più rigorosi a livello di compatibilità dei driver e di integrazione con software di terze parti. È stato inoltre annunciato un programma interno di audit e resilienza volto a migliorare la gestione degli errori kernel-level, proprio l’area che aveva amplificato l’effetto domino dell’aggiornamento difettoso.
Con un annuncio shock, Microsoft ha inoltre annunciato l’esclusione delle soluzioni antimalware dal kernel di Windows (scelta che ha destato perplessità e polemiche, anche aspre) proprio al fine di scongiurare errori critici e potenzialmente bloccanti come le schermate BSOD. Inoltre, ha rapidamente rilasciato Quick Machine Recovery per Windows 11, un meccanismo di ripristino automatico del sistema che si attiva prima del boot e che è capace di correggere errori in grado di interferire con il normale avvio.
Quick Machine Recovery si innesca dopo un avvio mancato di Windows 11 e dialoga con i server cloud Microsoft (attiva il collegamento Internet, via WiFi o cavo Ethernet) per ricevere le correzioni per il problema da risolvere. Se ci fosse stato Quick Machine Recovery al tempo del bug nell’aggiornamento CrowdStrike nessuna impresa avrebbe subìto alcuno stop delle attività.
La società guidata da Satya Nadella continua inoltre a promuovere Windows 11 come piattaforma “zero trust ready”, puntando sull’integrazione con Microsoft Defender for Endpoint, Intune e i servizi cloud di Azure Security come elementi centrali della propria strategia di protezione aziendale.