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Apple ha adottato una nuova strategia per scoraggiare l’uso di strumenti di pagamento alternativi sulle sue piattaforme in Europa, nonostante le recenti normative UE che promuovono la libertà di scelta per gli utenti. La tattica prevede l’uso di avvisi visivamente impattanti, come punti esclamativi rossi e messaggi che enfatizzano i presunti rischi per la sicurezza associati ai sistemi di pagamento esterni. Questo approccio mira a sottolineare la superiorità del sistema di pagamento interno di Apple, etichettandolo come “privato e sicuro”.
Il caso Instacar
Un esempio emblematico di questa pratica è il caso di Instacar, un’applicazione ungherese per la valutazione di auto usate, che utilizza un sistema di pagamento esterno. Attualmente tra le prime cinque app nella categoria Business in Ungheria, Instacar è stata segnalata nell’App Store con avvisi che mettono in evidenza come non adotti il sistema di pagamento interno di Apple.
Gli avvisi evidenziano limitazioni funzionali, come l’impossibilità di gestire abbonamenti o utilizzare la condivisione familiare, puntando il dito sui potenziali rischi per la privacy e la sicurezza legati ai fornitori esterni.
Apple ha giustificato queste misure dichiarando che gli utenti potrebbero essere costretti a condividere informazioni personali e di pagamento direttamente con gli sviluppatori, lasciando la protezione della privacy e della sicurezza nelle mani dei fornitori di terze parti.
Tuttavia, questa strategia non è passata inosservata, attirando critiche da parte della Commissione Europea, che ha accusato l’azienda di ostacolare l’adozione di metodi di pagamento alternativi, che le impediscono di trattenere la commissione (fino al 30%) che normalmente trattiene sui pagamenti che gestisce direttamente.
Apple sotto accusa in UE: viola il DMA
Il comportamento di Apple solleva dubbi sulla conformità al Digital Markets Act (DMA), la normativa europea pensata per limitare il potere delle grandi piattaforme tecnologiche e favorire la concorrenza.
Mentre Apple sostiene che le sue politiche siano orientate a proteggere gli utenti, i critici vedono in queste pratiche un tentativo di mantenere il controllo sui flussi di pagamento e consolidare la propria posizione dominante nell’ecosistema delle app.