Apple si prende 36 esperti IA Google e crea un laboratorio segreto a Zurigo

Apple lavora sulle nuove soluzioni di intelligenza artificiale, in grado di funzionare in locale sui dispositivi dell'azienda. E lo fa assumendo tanti esperti che in precedenza lavoravano per Google.

Apple, azienda da 2.700 miliardi di capitalizzazione, ha da tempo avviato una vera e propria corsa alle assunzioni per estendere il suo team impegnato nei campi dell’intelligenza artificiale e del machine learning.

Secondo un’indagine del Financial Times, la Mela sarebbe impegnata in un’azione di recruiting che ha coinvolto almeno 36 specialisti Google nell’ambito dell’IA. E sebbene buona parte del team lavori negli uffici californiani e di Seattle (USA), il gigante avrebbe creato un laboratorio segreto a Zurigo, in Svizzera. Sarebbe frutto delle acquisizioni messe a segno da Apple in terra elvetica: conosciuto come Vision Lab, la nuova location della società guidata da Tim Cook, è nata dopo l’acquisto di realtà come FaceShift (realtà virtuale) e Fashwell (riconoscimento immagini).

Apple impegnata nello sviluppo di modelli generativi ancora più avanzati funzionanti in locale

Fonti vicine alla multinazionale statunitense suggeriscono che Apple sarebbe impegnata nella messa a punto di modelli generativi innovativi capaci di funzionare sui dispositivi dotati di una configurazione hardware complessivamente modesta, anziché su server dislocati all’interno dei data center.

D’altra parte risale ad appena qualche giorno fa la notizia del lancio di OpenELM, modello generativo aperto che funziona su iPhone e iPad. Pur preferendo non anticipare alcuna informazione tecnica, lo stesso CEO Tim Cook ha dichiarato che Apple “sta conducendo ricerche su un’ampia gamma di tecnologie di intelligenza artificiale” e sta investendo e innovando “responsabilmente” intorno alle nuove soluzioni in corso di sviluppo.

Uno degli obiettivi primari di Apple sarebbe quello di far evolvere l’assistente digitale Siri migrandolo verso un’architettura neurale per il riconoscimento vocale. Chuck Wooters, esperto di intelligenza artificiale conversazionale e Large Language Models (LLM), ha lavorato sul miglioramento di Siri per quasi due anni, a partire da dicembre 2013. Già così tanti anni fa, i vertici di Apple erano grandi sostenitori delle reti neurali, ben prima che gli LLM cominciassero ad affermarsi e a mostrare le loro incredibili potenzialità. Si pensi che il documento “Attention Is All You Need” di Google è del 2017 (concetto dei Transformer) mentre il chatbot ChatGPT di OpenAI (con il sottostante modello GPT, Generative pre-trained transformer) è di novembre 2022.

Com’è formato il team Apple che si occupa di intelligenza artificiale

Il team di intelligenza artificiale Apple è ora composto da ex figure chiave Google, tra cui spicca John Giannandrea, che in precedenza era responsabile di Google Brain, il laboratorio di intelligenza artificiale poi entrato a far parte di DeepMind.

Samy Bengio, direttore senior della ricerca su IA e ML, era in precedenza uno dei migliori scientist Google. Ruoming Pang, che guida il team di “Foundation Models” di Apple, al lavoro sui LLM, ha precedentemente guidato la ricerca per quanto riguarda il riconoscimento vocale IA di Google.

La Mela aveva anche assunto Ian Goodfellow, un altro pioniere in ambito deep learning. Questi è però tornato in casa Google nel 2022, criticando la politica seguita da Apple.

Il Financial Times cita anche i nomi di altri ex dipendenti della società di Mountain View che Apple ha voluto nelle sua fila. Tra di essi ci sono gli autori di un importante articolo di ricerca pubblicato a marzo 2024: Apple ha rivelato di aver sviluppato una famiglia di modelli di intelligenza artificiale noti come “MM1” che utilizzano input testuali e visivi per generare risposte.

La prossima grande novità saranno gli ‘smartphone AI’ – e questi richiederanno molta più DRAM“, ha detto Sumit Sadana, vicepresidente esecutivo e chief business officer di Micron Technology, uno dei fornitori di chip di Apple. “Per eseguire LLM, il minimo necessario sono 12 GB di memoria RAM“.

I prossimi iPhone potrebbero integrare molto di più rispetto a un assistente personale intelligente attivato dalla voce. Le prossime evoluzioni di Siri potrebbero ad esempio interagire con tutte le app sul telefono tramite controllo vocale. Già nel corso della prossima WWDC si attendono una o due funzionalità di intelligenza artificiale che possono diventare elementi rivoluzionari per il consumatore medio.

Credit immagine in apertura: iStock.com – BlackJack3D

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