Apple sta cambiando la sua AI: ora è pro Trump

Apple cambia il training della sua intelligenza artificiale: più censura su temi come diversità, politica e geopolitica, meno apertura all'inclusività.
Apple sta cambiando la sua AI: ora è pro Trump

Nel marzo 2025, Apple ha segnato una svolta radicale nella gestione dei propri sistemi di intelligenza artificiale, rivedendo profondamente le linee guida relative all’addestramento dei chatbot e dei servizi AI. La decisione, resa nota da documenti riservati pubblicati da Politico, riflette una precisa volontà di allinearsi alle nuove sensibilità politiche introdotte dall’amministrazione Trump, ridefinendo il perimetro dei temi considerati accettabili o controversi all’interno dell’ecosistema Apple.

La nuova IA di Apple

Secondo le nuove direttive, l’approccio verso argomenti come diversità, uguaglianza e inclusione subisce un drastico ridimensionamento: questi concetti, un tempo valorizzati nei prodotti e nelle comunicazioni Apple, vengono ora riclassificati come “temi controversi”. Il documento di riferimento, stilato dal fornitore Transperfect e composto da ben 125 pagine, evidenzia come siano stati eliminati i riferimenti espliciti a “intolleranza” e “razzismo sistemico”. Rimane, tuttavia, la nozione di “discriminazione” tra i concetti dannosi, a sottolineare una linea di demarcazione più sottile ma ancora presente nei sistemi di controllo Apple.

La responsabilità dell’implementazione di queste nuove linee guida ricade sulle figure professionali dei “dati ingegneri” e degli “AI trainer”. Questi esperti hanno il compito di valutare le risposte generate dai sistemi di intelligenza artificiale di Apple, selezionando quelle più conformi alle direttive aggiornate e identificando eventuali contenuti potenzialmente “dannosi” o “controversi”. L’obiettivo è duplice: garantire una coerenza con le nuove politiche aziendali e prevenire la diffusione di risposte che possano generare critiche o polemiche, sia sul piano interno che internazionale.

Un elemento chiave di questa strategia è l’ampliamento della lista degli argomenti considerati sensibili. Oltre ai temi sociali, Apple estende ora la cautela a questioni geopolitiche di grande attualità, come Gaza, Taiwan, Ucraina, Crimea e Kashmir. La presenza di questi temi tra quelli da trattare con particolare attenzione segnala una crescente attenzione dell’azienda alle dinamiche internazionali e ai rischi reputazionali associati a prese di posizione o a interpretazioni controverse.

Allo stesso modo, i riferimenti ai principali vertici aziendali, tra cui Tim Cook, Craig Federighi, Eddy Cue e il defunto Steve Jobs, vengono inclusi tra gli argomenti da gestire con cautela, insieme a pratiche tecniche come i jailbreaks, che rappresentano da tempo una questione delicata nell’ambito della sicurezza e della libertà d’uso dei dispositivi Apple.

Apple diventa più cauta

Questa revisione delle linee guida non risponde soltanto a una logica di adattamento politico, ma sembra riflettere anche una strategia più ampia di censura preventiva, finalizzata a tutelare l’immagine e la reputazione del brand. Apple, infatti, si mostra sempre più attenta a evitare che i propri sistemi di intelligenza artificiale possano generare contenuti che espongano l’azienda a critiche, polemiche o persino a conseguenze legali nei mercati internazionali. In particolare, le nuove direttive prendono esplicitamente in considerazione le restrizioni imposte da paesi come la Cina, dove il controllo sui contenuti digitali è molto più stringente rispetto agli standard occidentali.

Le scelte operate da Apple sollevano inevitabilmente interrogativi sull’indipendenza e sull’autonomia dei sistemi di intelligenza artificiale, in un momento storico in cui la fiducia degli utenti nei confronti della tecnologia è messa alla prova da continui dibattiti su privacy, libertà di espressione e trasparenza algoritmica. L’introduzione di filtri sempre più rigorosi rischia di produrre risposte standardizzate, limitando la pluralità di punti di vista e riducendo la capacità degli utenti di accedere a informazioni non filtrate o politicamente neutre.

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