ARM presenta i core Neoverse V2 ed E2 per il mercato HPC, server e data center

ARM prosegue con lo sviluppo della piattaforma destinata agli utilizzi in ambito HPC, server e data center: in arrivo la seconda generazione dei core Neoverse basati sull'architettura ARMv9.

Poco meno di quattro anni fa ARM annunciò la nuova famiglia Neoverse, core a 64 bit progettati per l’utilizzo nei data center, nel segmento edge computing e nel calcolo ad alte prestazioni. Anziché “riciclare” i progetti Cortex-A destinati principalmente al mondo consumer, ARM ha iniziato a rivolgersi al mercato professionale al versante business con un’offerta dedicata e molto più aggressiva.

La gamma Neoverse prevede tre linee di core: gli E a maggiore efficienza energetica, gli N più flessibili e i V ad alte prestazioni. ARM ha dapprima presentato la seconda generazione di core N (N2) e adesso la società si appresta ad aggiornare il resto della famiglia con i core Neoverse V2 e Neoverse E2. Entrambi dovrebbero portare l’architettura ARMv9 nel segmento HPC (High Performance Computing) e lato server con un significativo miglioramento delle prestazioni.

ARM non ha fornito troppi dettagli sui core di nuova generazione: si sa però che utilizzeranno l’interconnessione CMN-700 che supporta DDR5, HBM2, HBM3 e fino a 128 canali PCIe 5.0.

Secondo ARM le future CPU basate su Neoverse V2 offriranno le prestazioni in single thread migliori in assoluto surclassando addirittura le proposte di Intel e AMD di prossima generazione. Una dichiarazione spavalda che sarà interessante verificare alla prova dei fatti.

Neoverse V2 integra una serie di modifiche sui motori vettoriali e passa da due pipeline a 256 bit a quattro a 128 bit per le unità SIMD (Single Instruction stream, Multiple Data stream). Ciascun core potrà inoltre utilizzare fino a 2 MB di cache L2 a seconda della configurazione scelta dai singoli progettisti.

I clienti di ARM interessati ai core Neoverse sono NVIDIA, Google, Amazon e alcune società più piccole impegnate nel mercato data center. Si pensi al lavoro svolto da NVIDIA con il suo superchip Grace, ai processori Amazon Graviton che l’azienda di Jeff Bezos ha sviluppato per la sua piattaforma cloud AWS e ai processori ARM ad alte prestazioni realizzati da Ampere, realtà ideata dall’ex presidente di Intel Renée James.

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