Il 14 ottobre 2025 segnerà una data cruciale per milioni di utenti a livello globale: Windows 10 raggiungerà la fine del ciclo di vita. Microsoft cesserà la distribuzione dei futuri aggiornamenti di sicurezza per Windows 10, anche se il supporto per applicazioni come Edge, Defender e Microsoft 365 Apps continuerà fino al 2028. E vi è poi la possibilità di estendere gratis la ricezione delle patch di sicurezza almeno fino al 13 ottobre 2026.
Secondo la valutazione di molti osservatori il 2025 potrebbe essere ricordato come l’anno di Linux desktop, con il sistema operativo che – considerando le varie distribuzioni disponibili – sta facendo registrare un’adozione crescente anche in Europa.
Operese: software gratuito per la migrazione da Windows a Linux
Ben lungi dall’essere una soluzione applicabile su larga scala, è uno studente di ingegneria dell’Università di Waterloo, Jonah Janzen, utente Linux di lungo corso, a presentare un software per automatizzare la migrazione da Windows 10 a Linux. L’applicazione si chiama Operese e fa qualcosa che sulla carta, almeno fino ad oggi, sembrava impossibile: si prende cura delle applicazioni e dei dati dell’utente memorizzati sul sistema Windows 10 per riproporli su un’installazione Linux pienamente funzionante.
Operese trasforma un computer Windows in Linux, trasferendo file, impostazioni e programmi con l’obiettivo di rendere la transizione il più fluida possibile. Dopo aver configurato il sistema con Operese, al successivo riavvio, ci si trova davanti una fiammante installazione di Kubuntu. Tutto è dimostrato in questo video condiviso su YouTube: a breve arriverà anche il sito Web di riferimento.
L’esperienza post-migrazione e la scelta di Kubuntu
Servendosi di Operese, a migrazione ultimata, l’utente può continuare a utilizzare il computer “come al solito”, ma con “migliori prestazioni, alcuni nuovi trucchi e nessuna notifica di aggiornamento di Windows“, spiega l’autore del progetto.
Al momento, Operese non permette di scegliere la distribuzione Linux di destinazione ma traghetta l’utente e i suoi dati su Kubuntu, apprezzato per la sua elevata personalizzabilità, consentendo agli utenti di modificare l’interfaccia del sistema a proprio piacimento.
Per quanto riguarda il software, alcune applicazioni comuni come ad esempio Discord e Spotify devono essere installate manualmente. L’istanza di Kubuntu non esclude anche il gaming: si possono eseguire alcuni giochi tra i più esigenti in termini di risorse computazionali.
Kubuntu è considerata come una distribuzione “molto stabile” e non una “moda passeggera”. Gode di un ottimo supporto per driver di terze parti mentre il desktop Plasma offre un’esperienza familiare per gli utenti che provengono da Windows.
Dettagli tecnici e funzionamento
Operese è ideato come un progetto interamente indipendente. È scritto in Rust, con la maggior parte del codice su un’istanza Git auto-ospitata. Le parti sotto licenza GPL sono disponibili su Codeberg.
Il processo di migrazione, una volta avviato il programma, è in gran parte automatizzato, richiedendo un intervento minimo da parte dell’utente fino alla fine. La migrazione vera e propria può richiedere tra i 30 e i 45 minuti.
Al termine, gli utenti devono impostare una nuova password per il proprio account. Ciò è dovuto al fatto che Windows e Linux memorizzano le password in formati diversi, e la decisione è stata presa per ragioni “computazionali ed etiche“, in maniera tale da non forzare l’estrazione delle vecchie password di Windows.
Il presente e il futuro di Operese
Attualmente in una fase “molto iniziale e imperfetta“, Operese è presentato più come una “cool tech demo” che come un prodotto affidabile destinato “alle masse”.
Il creatore sottolinea che Linux, contrariamente alla percezione comune, non è più solo per “nerd”. Negli ultimi anni, Linux desktop ha compiuto “progressi massicci” in termini di usabilità e compatibilità software, e la maggiore barriera all’adozione è spesso il processo di installazione stesso, che può risultare intimidatorio.
Il futuro di Operese è ancora incerto, con “un’enorme quantità di lavoro da fare”, funzionalità mancanti, affidabilità non al 100% e “falle di sicurezza” note (e probabilmente molte altre sconosciute). Nonostante ciò, lo sviluppatore è convinto che la sua proposta abbia un grande potenziale.
Il creatore prevede di continuare a lavorare al progetto “a pieno ritmo” almeno fino a ottobre; vi è inoltre il forte desiderio di coinvolgere altre persone per aiutare nello sviluppo.
Il codice sorgente sarà reso pubblico, anche se non nell’immediato. Il timore è che il progetto diventi troppo grande da mantenere prima che sia pronto per il debutto ufficiale. È in corso di valutazione anche l’opzione di vendere il software, in parte per coprire i costi universitari, le licenze di Windows per i test e per finanziare progetti open source.