42 anni dalla nascita dello storico PC IBM. Ecco com'era fatto

Si festeggiano i 42 anni dalla presentazione del primo vero PC IBM destinato al mercato di massa. Ecco come si presentava e perché con la sua idea Big Blue ha rivoluzionato l'informatica moderna.
42 anni dalla nascita dello storico PC IBM. Ecco com'era fatto

A ridosso di ferragosto, ricorre il 42esimo anniversario dal lancio del PC IBM, un sistema che ha ricoperto un ruolo fondamentale nella storia dell’informatica moderna e che ha permesso di portare i personal computer nel mercato di massa.

IBM aveva già commercializzato il suo primo microcomputer da tavolo, l’IBM 5100 nel 1975, ma per design e prezzo (20.000 dollari) non poteva essere considerato un personal computer. All’inizio degli anni ’80 Big Blue era la più potente azienda tecnologica del globo ma l’idea era quella di ampliare il suo business entrando a sua volta nel mercato dei computer domestici.

Il progetto dell’home computer di IBM (Project Chess) consisteva nel combinare componenti hardware realizzati da diversi produttori per ridurre i costi e risparmiare tempo.
L’azienda ha quindi utilizzato il materiale fornito da Intel, Motorola ed Epson avvalendosi anche di componenti realizzati in proprio ma destinati in precedenza ad altre divisioni.

IBM PC 5150 è il primo personal computer della storia dell’informatica

Completato in un solo anno (un vero record considerato che eravamo alla fine degli anni ’70), il primo PC IBM vede la luce il 12 agosto 1981 con il nome di IBM PC 5150. Presenta un’architettura aperta grazie alla quale altri produttori potevano proporre componenti compatibili da sostituire agli originali senza la necessità di acquistare licenze e versare oneri di royalty.
Con il suo PC IBM introdusse quindi per la prima volta un approccio che non è molto dissimile da quello che continuiamo a utilizzare nel 2021 per assemblare un computer desktop.

Notevole la decisione di IBM di utilizzare un sistema operativo come MS-DOS di Microsoft e hardware basato su processore Intel (Intel 8088) quando l’azienda aveva a disposizione sistemi migliori e processori più potenti di quello che alla fine venne utilizzato.

Il prezzo base dell’IBM PC 5150 fu un successo anche in termini di vendite anche se il costo, per l’epoca, non era poi così contenuto: 1.565 dollari (oggi equivarrebbero a circa 3.500 euro). Ciò che cambiò veramente la storia dell’informatica fu la concezione aperta del sistema che diede origine a tutta una generazione di computer e componenti “IBM-compatibili” prima e poi con un importante standard industriale del Personal Computer che è sopravvissuto fino ai giorni nostri.

Nel 1982 il PC di IBM è nominato “persona dell’anno”

L’efficacia del lavoro svolto da un team di IBM composto da soli 12 tecnici valse per IBM PC 5150 il titolo di “persona dell’anno” nel 1982, anche se appunto di persona non si trattava. La rivista Time assegnò il prestigioso riconoscimento con un’iniziativa che fotografò l’importanza di quello storico lancio da parte di IBM.
La prima pietra dell’alleanza tra Microsoft e Intel, che dura da decenni e che è sempre stata incentrata sull’architettura x86, fu posta proprio allora.

IBM sperava di mantenere una posizione privilegiata riservandosi i diritti di licenza sul BIOS ma molto presto, usando la tecnica del reverse engineering, realtà come Phoenix, American Megatrends e Award riuscirono a creare un proprio firmware vendendolo a produttori come HP, Dell e Compaq.

Com’era il PC IBM 5150

Per quanto riguarda il suo aspetto esteriore il PC IBM 5150 era un computer desktop non all-in-one come diremmo oggi. Il sistema era costituito unicamente dall’unità di elaborazione centrale e da una tastiera alfanumerica QWERTY a 83 tasti con tastierino numerico.

L’unità principale conteneva l’alimentatore e la scheda madre che poteva accogliere CPU, RAM, schede di espansione e due unità floppy disk da 5,25 pollici.
Tra i componenti fondamentali citiamo l’utilizzo del processore Intel 8088 a 4,77 MHz, di una memoria ROM da 8 KB per il firmware (BIOS), di un controllore di interrupt programmabile (PIC) Intel 8259. Il sistema disponeva di 16 KB di memoria RAM espandibili fino a 256 KB. Successivamente Big Blue ha commercializzato schede di espansione fino a 640 KB.

Al momento non c’era la possibilità di collegare alcun hard disk, possibilità di espansione che IBM introdusse nel 1983 con il PC XT.

Sistema operativo

Il PC era fornito con l’interprete BASIC (IBM PC ROM BASIC) ma era possibile utilizzare il sistema operativo PC-DOS inizialmente fornito da parte di Microsoft (al momento del lancio costava 40 dollari). L’azienda fondata da Bill Gates e Paul Allen successivamente propose il suo MS-DOS mentre PC-DOS continuò a essere sviluppato da IBM. Fino alla versione 5.0 PC-DOS e MS-DOS erano molto simili ma dalle successive versioni iniziarono a differenziarsi.

Tanti dei comandi di PC-DOS e MS-DOS sono quelli che sono utilizzabili ancora oggi sulle più recenti versioni di Windows aprendo una finestra cmd.
In un altro articolo abbiamo visto come alcuni nomi riservati utilizzati negli anni ’80 in PC-DOS e MS-DOS siano arrivati ai giorni nostri.

Dotazione software: tante funzionalità arrivate fino ai giorni nostri

Le funzionalità e le prestazioni di un sistema come il PC IBM 5150 non erano superiori a quelle dei primi computer mainstream arrivati sul mercato, dall’Apple II ai modelli di Atari e Commodore (il primo foglio elettronico, lo storico Lotus 1-2-3, sarebbe arrivato sui PC IBM soltanto nel 1983) ma il vento di novità portato da IBM ha continuato a soffiare e quell’idea presentata quel 12 agosto 1981 al Waldorf Astoria Hotel di New York dinanzi alla stampa si è rivelata assolutamente vincente. Talmente vincente e convincente che molte altre realtà, sfruttando anche i firmware compatibili, si misero a realizzare PC IBM-compatibili a prezzi più bassi.

La progettazione e produzione dei PC IBM è terminata nel 2004 quando l’azienda ha venduto la divisione all’astro nascente Lenovo che allora stava cominciando a emergere come il più grande produttore cinese.

Oggi IBM è attivissima nei settori delle infrastrutture, dei servizi di hosting, del cloud computing, dell’intelligenza artificiale e nelle consulenze in ambito informatico e strategico.
L’azienda fa parlare spesso di sé per gli enormi passi in avanti sul versante del quantum computing: già due anni fa il primo computer quantistico IBM Quantum System One è stato assemblato e installato in Germania. È la prima volta che i computer quantistici di IBM arrivano in Europa.

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