ARM: i dispositivi IoT del futuro non si appoggeranno al cloud

ARM annuncia Cortex-M55 ed Ethos-U55, nuovi chip per l'intelligenza artificiale. Saranno il cuore pulsante dei futuri dispositivi IoT indipendenti dal cloud.

Quando si parla di edge nelle reti di telecomunicazioni si fa comunemente riferimento alla parte della rete più prossima ai terminali degli utenti.
ARM ha fatto presente che i dispositivi per l’Internet delle Cose (IoT) del futuro integreranno funzionalità di intelligenza artificiale “a bordo” senza più doversi appoggiare alla potenza computazionale disponibile sul cloud.
Si tratta del concetto di edge AI che ARM sta portando avanti con i nuovi chip Cortex-M55 ed Ethos-U55, una NPU (neural processing unit) da abbinare al SoC vero e proprio per i casi d’uso più impegnativi.

I vantaggi dell’edge AI sono chiari: la possibilità di effettuare elaborazioni di intelligenza artificiale sullo stesso dispositivo invece che su un server remoto offre grandi vantaggi in termini di prestazioni e privacy.

Come accade per gli altri chip di ARM, i nuovi dispositivi non saranno prodotti dalla società britannica parte del gruppo giapponese SoftBank ma saranno utilizzati dalle società partner come base per la realizzazione dei rispettivi hardware.

Ciò che rende particolarmente interessante il design dei nuovi chip ARM è che essi non sono pensati solo per smartphone e tablet: sono stati invece progettati per spingere l’acceleratore sullo sviluppo di nuovi dispositivi IoT portando le elaborazioni di intelligenza artificiale su prodotti che altrimenti non avrebbero queste capacità.
Un caso d’uso che ARM immagina è una telecamera a 360 gradi integrata in un bastone da passeggio capace di identificare gli ostacoli oppure nuovi sensori ferroviari in grado di identificare localmente i problemi ed evitare ritardi.

Per quanto riguarda le specifiche, il Cortex-M55 è l’ultimo modello della linea di processori Cortex-M di ARM, che secondo l’azienda offre fino a 15x di miglioramento delle prestazioni nel machine learning e performance cinque volte migliori nell’elaborazione digitale dei segnali rispetto alle precedenti generazioni Cortex-M.
Per compiti legati all’intelligenza artificiale davvero impegnativi, il Cortex-M55 o i processori Cortex-M più vecchi possono essere combinati con l’NPU Ethos-U55.
Quest’ultima offre performance migliorate di 32 volte nell’apprendimento automatico rispetto al Cortex-M55 di base (480 meglio rispetto alle precedenti generazioni di chip Cortex-M).

Mentre oggi i nuovi chip vengono annunciati sotto forma di progetto e documentazione, i primi hardware non arriveranno prima di inizio 2021.

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