Amazon: i dispositivi Ring supportano la crittografia end-to-end

Solo i dispositivi autorizzati dall'utente possono accedere al contenuto dei video acquisiti con i dispositivi Ring di Amazon.

L’aggiunta del supporto per la crittografia end-to-end nei dispositivi smart a marchio Ring, di proprietà di Amazon, è una novità che molti attendevano da tempo.

Dopo i primi test condotti negli Stati Uniti da oggi la crittografia end-to-end (end-to-end encryption, E2EE) viene portata al debutto su scala mondiale nei prodotti Ring.

Per impostazione predefinita i video acquisiti dai dispositivi Ring vengono già crittografati sia quando sono in transito (quindi scambiati attraverso i server cloud dell’azienda) sia quando vengono memorizzati su di essi.

Da oggi, tuttavia, i possessori di alcuni prodotti Ring tra cui citofoni intelligenti e telecamere (i campanelli e le videocamere a batteria non sono compatibili) possono attivare su richiesta la funzione E2EE che apparirà tra le opzioni di configurazione di ciascun prodotto.

Una volta che E2EE viene abilitata tramite l’app Ring solo i dispositivi mobili specificati che dispongono della chiave necessaria per decodificare i video potranno accedere al loro contenuto. Nessun altro soggetto terzo, neppure personale Ring o Amazon, potrà visionarli.

L’impostazione della cifratura end-to-end richiede Android 8.0 (Oreo) o versioni successive oppure iOS 12 e seguenti. È inoltre necessario usare almeno la versione 5.34.0 dell’app Ring (maggiori informazioni nel whitepaper pubblicato qui).
Nel caso in cui l’utente disattivasse E2EE i video già crittografati in precedenza rimarranno tali.

A partire da oggi Ring ha anche aggiunto il supporto per l’utilizzo delle principali app di autenticazione. Esse potranno essere installati sul dispositivo mobile e utilizzate come secondo fattore per proteggere l’accesso alla configurazione dei device Ring e ai video da essi acquisiti.

L’autenticazione a due fattori (2FA) era stata resa obbligatoria lo scorso anno per tutti gli account utente al fine di impedire ad eventuali aggressori di ottenere l’accesso agli account Ring.

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