Amazon realizza il suo processore: si chiama Graviton ed è già nei suoi data center

Amazon decide di svincolarsi da Intel: i processori della società di Santa Clara continueranno ovviamente ad essere usati nei data center ma accanto a loro saranno affiancate CPU AMD EPYC e i nuovi Graviton basati su architettura ARM.

Il suo nome esatto è AWS Graviton Processor ed è il primo processore progettato e realizzato da Amazon per i suoi data center.
L’obiettivo è evidentemente quello di rendere maggiormente indipendente l’azienda svincolandosi dai piani di sviluppo di Intel. I vantaggi per Amazon sono importanti: la società di Jeff Bezos ha potuto realizzare un processore specializzato a gestire i carichi di lavoro che contraddistinguono le attività svolte sulla piattaforma cloud AWS. Una CPU quindi meno general purpose e più adatta alle specifiche esigenze di Amazon.

La multinazionale non ha ancora svelato nel dettaglio le caratteristiche tecniche di Graviton: ha però confermato che si tratta di una CPU ARM a 64 bit capace di ottimizzare le performance e ridurre i costi fino al 45% rispetto alle soluzioni di Intel e AMD (Amazon ha comunque siglato di recente un accordo con l’azienda di Sunnyvale per portare i processori EPYC nei suoi data center).


Stando alle indiscrezioni, comunque, Graviton dovrebbe essere basato su core Cortex-A72 a 2,3 GHz, supportare l’accelerazione hardware per i calcoli in virgola mobile, le unità SIMD e algoritmi crittografici e di hashing quali AES, SHA-1, SHA-256, GCM e CRC-32.

Annunciando la novità, i tecnici di Amazon spiegano che Graviton è già disponibile per l’utilizzo da parte dei clienti AWS, in diversi data center in Nord America e Europa (Irlanda).
Le istanze cloud basate sul nuovo processore Graviton si chiamano A1: si parte da un piano base da 0,023 euro l’ora per un sistema virtualizzato single core (1 vCore), 2 GB di RAM, fino a 3,5 Gbps di banda EBS (Elastic Block Store) e fino a 10 Gbps di banda di rete.

La novità introdotta in casa Amazon è un’ulteriore conferma di come Intel non sarà costretta a fronteggiare la sempre più agguerrita concorrenza di AMD in campo server ma entrambe le aziende dovranno misurarsi con “l’avanzata” delle soluzioni basate su architettura ARM, sempre più competitive in termini di costi, performance e consumi energetici anche nel settore data center (vedere anche Ampere presenta i suoi processori ARM per il mercato server e data center).

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