ChatGPT API: cosa sono e quali le differenze con le API OpenAI

OpenAI sta per lanciare le API ChatGPT, per interagire con il chatbot e il modello generativo dalle proprie applicazioni e progetti.

Il chatbot ChatGPT non ha bisogno di presentazioni ed è diventato uno dei temi sui quali ultimamente si discute di più. ChatGPT ha raggiunto il traguardo di 1.000.000 di utenti in soli 5 giorni dal lancio facendo registrare risultati davvero esplosivi nelle settimane a seguire.

Certo, ChatGPT commette errori, talvolta evidenzia comportamenti anomali o manifesta in alcuni casi vere e proprie “allucinazioni“. Rappresenta tuttavia un vero e proprio cambio di paradigma nel modo con cui interagiamo e interagiremo con le informazioni.
Abbiamo dedicato un intero articolo al funzionamento di ChatGPT e ai modelli generativi che sono destinati a essere sempre più protagonisti.

OpenAI, l’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa anche dello sviluppo di ChatGPT, ha annunciato la disponibilità delle API (Application Programming Interface) che consentono agli sviluppatori di tutto il mondo di interfacciarsi con ChatGPT dai rispettivi progetti.

Cosa sono e come funzionano le API di ChatGPT

Le ChatGPI API sono un insieme di procedure che permettono al programmatore di comunicare con il chatbot senza passare per l’applicazione Web.
L’API di ChatGPT apre di fatto l’accesso alle funzionalità del modello, come la generazione e la comprensione del linguaggio naturale: ciò rende più facile per gli sviluppatori integrare le funzionalità di ChatGPT nelle loro applicazioni e servizi senza dover addestrare e mantenere propri modelli linguistici di grandi dimensioni. Abbiamo comunque visto come creare il proprio ChatGPT a partire da una singola GPU con FlexGen.

OpenAI ha annunciato che usare le API di ChatGPT costa 10 volte di meno, con un prezzo di 0,0002 dollari per 1.000 token.
Abbiamo visto che nei modelli generativi il testo in ingresso (input) viene rappresentato come una sequenza di numeri interi che a loro volta esprimono una corrispondenza univoca con le stringhe di testo o parole corrispondenti (token). Il token può essere pensato come un insieme di pezzi di parole usati per l’elaborazione del linguaggio naturale.

La nuova ChatGPT API va ad affiancarsi alla API OpenAI che gli interessati possono utilizzare già da tempo registrando un account utente. Le abbiamo utilizzate per integrare ChatGPT con Google Fogli e automatizzare i processi di lavoro.
L’API OpenAI permette di creare un’applicazione basata sull’intelligenza artificiale in pochi minuti, senza la necessità di conoscere a fondo vari linguaggi di programmazione, i modelli o la matematica delle IA.

OpenAI fornisce credito gratuito a chi registra un account e diversi modelli tra i quali scegliere: capacità, tempi di risposta e costi variano a seconda del modello. Davinci è il più capace e costoso perché può generare contenuti e idee mentre quelli più economici sono ad esempio più adatti per attività di classificazione.

Esempi di possibili interazioni con GPT-3 e le OpenAI API sono presentati nella documentazione ufficiale: ChatGPT API funziona in maniera molto simile con la differenza che il chatbot utilizza la più recente versione del modello generativo ovvero GPT-3.5.

Supportato attraverso le nuove API anche il modello open source Whisper che è in grado di fornire risultati in tempo minore e con una spesa ancor più contenuta.
OpenAI ha aggiunto anche funzionalità di sintesi vocale che consente l’accesso a un modello speech-to-text chiamato large-v2.

L’azienda ha confermato inoltre che Snapchat e Spotify hanno avuto l’opportunità di utilizzare e integrare le nuove API utilizzandole fattivamente nei rispettivi prodotti.

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