ChatGPT e GPT-3 diventano un assistente vocale per la smart home

Un ricercatore spiega come ha creato un assistente digitale per la smart home in pochi minuti grazie alle API OpenAI e ad istruzioni di alto livello.

Uno strumento come il chatbot ChatGPT è basato sulla più recente generazione del modello linguistico GPT (Generative Pre-trained Transformer) di OpenAI.
Abbiamo visto come funziona ChatGPT “dietro le quinte” e a quali possibilità di utilizzo non convenzionali si presta.

Davvero interessante è il progetto presentato dal ricercatore Mate Marschalko che sfrutta l’intelligenza artificiale di OpenAI per gestire tutti i dispositivi per la smart home e ottenere informazioni utili in tempo reale.

Le ChatGPT API (Application Programming Interfaces) presto permetteranno agli sviluppatori di interagire con il chatbot utilizzando una sintassi univoca, da qualunque linguaggio di programmazione. In questo modo è possibile ad esempio creare applicazioni Web capaci di comunicare con ChatGPT e integrare funzionalità evolute.

Marschalko ha quindi usato le API di OpenAI per colloquiare con il modello GPT-3. Usando il linguaggio naturale e fornendo quindi indicazioni come si farebbe con una persona in carne ed ossa, il ricercatore ha spiegato al ricercatore come comportarsi alla ricezione di ciascun comando e chiesto esplicitamente di fornire risposte strutturate in formato JSON.

Nell’esempio di Marschalko le risposte JSON ottenute mediante le API OpenAI vengono gestite su Apple iOS come comandi rapidi Siri: gli utilizzi possono essere i più disparati.

Il risultato ottenuto è quello mostrato nel video che descrive l’integrazione tra OpenAI ed Apple HomeKit.
Chiedendo al modello OpenAI di comportarsi come un’intelligenza artificiale senziente, dando consigli anche per domande personali, è possibile ricevere sempre una risposta perfettamente strutturata. Che fa sembrare già ampiamente superati assistenti digitali come Siri, Alexa, Google Assistant e soci.

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