Cortana: che fine ha fatto e perché si sarebbe dovuta chiamare Bingo

Cortana è sempre presente dietro le quinte in Windows 11 ma il suo ruolo è marginale, oltretutto non ancora sfruttabile come soluzione per la produttività fuori dagli Stati Uniti. La storia che ha portato alla scelta del nome per un'assistente digitale che ha avuto poco successo.

L’assistente digitale Microsoft sul quale i tecnici dell’azienda hanno lavorato per molto tempo si chiamava, com’è noto, Cortana.
Cortana ha fatto il suo ingresso in Windows 10 ma avrebbe dovuto essere parte integrante dell’intero ecosistema Microsoft, dei dispositivi basati su Windows Phone prima e Windows Mobile poi. Sappiamo però come è andata a finire, soprattutto dopo la fallimentare acquisizione della divisione mobile di Nokia da parte di Microsoft.

Steve Ballmer, convinto artefice di quell’operazione, all’epoca era alla guida di Microsoft per poi passare il comando al nuovo CEO dell’azienda, Satya Nadella, solo a inizio febbraio 2014.
Ballmer e l’ex product manager di Microsoft Sandeep Paruchuri hanno recentemente raccontato come il CEO della società di Redmond desiderasse chiamare l’assistente digitale Bingo, un nome che sembrava più in linea con le scelte precedenti.
Ricordiamo che il motore di ricerca Microsoft si chiama ancora oggi Bing.
Chiamare un prodotto software Bingo sarebbe però un po’ come battezzarlo “Tombola“, o qualcosa di simile, in Italia.

Le rivelazioni di Paruchuri mettono in evidenza la divertente origine del nome Cortana con Microsoft che si è ispirata al personaggio di Halo, appunto un’intelligenza artificiale. Cortana avrebbe dovuto restare soltanto una sorta di “nome in codice” da usare nel corso della fase di sviluppo; in realtà i fan di Halo e la stampa in generale apprezzarono così tanto la scelta che Cortana restò il nome definitivo (anche se il nome “commerciale” avrebbe dovuto essere Alyx).

Cortana esiste ancora ma come assistente per la produttività personale

Lo abbiamo già detto in passato: dopo il fallimento dei progetti Microsoft in ambito mobile e lo scarso utilizzo di Cortana in ambiente Windows, l’assistente digitale non è più un componente del sistema operativo: sia in Windows 10 che in Windows 11 è diventato un’app “marginale” in stile Microsoft Store.

Cortana viene presentato come un software per la produttività, ad aprile 2021 Cortana è stato rimosso da Android e iOS mentre a metà settembre 2021 Microsoft ha eliminato l’integrazione tra Cortana e Alexa.
La società di Redmond ha deciso, in altre parole, di abbandonare la skill che permetteva ad Amazon Alexa di interagire con Cortana e quindi con i dati di ciascun utente.

In Windows 11 l’icona di Cortana non appare più in modo predefinito ed è necessaria cercarla nel menu Start; inoltre su Windows 10 Microsoft ha rimosso alcune abilità di Cortana come abbassare il volume o spegnere il PC.

L’obiettivo di Microsoft è stato quello di riconfigurare Cortana come software di produttività aziendale per PC e dispositivi mobili, in particolare quelli che usano Microsoft 365 e Outlook lasciando che Alexa si prenda cura delle esigenze personali degli utenti.
C’è un “però” che conferma quanto Microsoft abbia ridimensionato il suo interesse nello sviluppo di un assistente digitale proprietario: Cortana consente ai professionisti e ai clienti aziendali Microsoft di ricevere informazioni proattive su appuntamenti, impegni, cose da fare, impostare promemoria, organizzare e comporre le email, collegarsi con altre persone, interagire con i vari calendari sia con la voce che tramite digitazione ma soltanto, per adesso, agli utenti USA.
La società lo mette nero su bianco in questa pagina di supporto.

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