Debutta in Italia Ho., il nuovo operatore virtuale di rete mobile di Vodafone

Seguendo l'esempio di Iliad, anche Ho. presenta un'unica offerta da 6,99 euro al mese con 30 GB di traffico dati compresi, chiamate e SMS illimitati.

Nasce quest’oggi Ho. Si tratta di un nuovo brand nel mercato italiano della telefonia mobile che Vodafone presenta ai clienti interessati ad attivare tariffe a basso costo.

Le offerte Ho. sono proposte da VEI, operatore virtuale che sfrutta la rete Vodafone già conosciuto nel Regno Unito.

Ponendosi sulla scia di Iliad e per molti versi considerabile come una delle prime risposte di Vodafone al debutto in Italia del quarto operatore di telefonia mobile, Ho. al momento offre una “tariffa unica”: a fronte di un canone di abbonamento mensile pari a 6,99 euro, il nuovo operatore mette a disposizione 30 GB di traffico Internet, chiamate e SMS illimitati.


Non sono previsti costi di disattivazione o penali e non vengono richieste carta di credito o IBAN per rinnovare l’offerta.
Ho. promette “zero costi extra” e suona la stessa melodia di Iliad: “siamo nati per darti offerte semplici e chiare. Niente costi extra, superamento di soglie, contratti, vincoli, o cose difficili da capire“, si legge a caratteri cubitali sul sito ho-mobile.it.

I servizi come la navigazione mediante hotspot attivato sul dispositivo mobile (via tethering), l’avviso di chiamata, l’SMS “ho.chiamato” e il numero telefonico per verificare il credito residuo sono inclusi e gratuiti. I servizi a sovrapprezzo, come numeri premium o abbonamenti digitali, sono automaticamente bloccati così da scongiurare qualunque attivazione involontaria.

E se finissero i Giga compresi nell’offerta Ho., al cliente viene data facoltà di decidere se e quando riprendere a navigare, facendo ripartire l’offerta al solito prezzo mensile, iniziando un nuovo ciclo di un mese.

Vodafone e VEI hanno giocato sullo slogan “Ho., ho tutto chiaro” e assicurano che la copertura sarà in 4G ogniqualvolta possibile.

Nelle condizioni di contratto c’è però una clausola che stride, e non poco: “l’uso si considera personale se il traffico giornaliero voce e SMS in uscita verso altri operatori è inferiore a 3 volte il traffico voce o SMS in entrata da altri operatori“, si legge.

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