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lunedì 6 maggio 2019 di 3087 Letture
Dopo la denuncia di Spotify contro Apple, la Commissione Europea avrebbe aperto un fascicolo

Dopo la denuncia di Spotify contro Apple, la Commissione Europea avrebbe aperto un fascicolo

Le contestazioni avanzate da Spotify e appoggiate da altre aziende del settore meritano di essere prese in esame: stando a fonti vicine all'antitrust europea, le verifiche dovrebbero cominciare già nel corso delle prossime settimane.

Stando a quanto riporta il Financial Times, la Commissione Europea avrebbe deciso di prendere in considerazione l'esposto recentemente presentato da Spotify nei confronti di Apple e di avviare una verifica formale già nel corso delle prossime settimane.

Spotify aveva accusato Apple di abuso di posizione dominante e di comportamenti anticoncorrenziali volti a favorire i suoi servizi e ad ampliare ulteriormente il suo business a discapito dei soggetti rivali: Spotify denuncia il comportamento di Apple in sede di Commissione Europea: ecco perché.

A stretto giro la Mela rispedì al mittente ogni addebito (vedere l'articolo Apple risponde duramente all'esposto presentato da Spotify) spiegando di non aver mai usato "due pesi e due misure".

Dopo la denuncia di Spotify contro Apple, la Commissione Europea avrebbe aperto un fascicolo

Tra i vari chiarimenti forniti, Apple ha spiegato che nulla viene chiesto agli sviluppatori delle applicazioni gratuite. Coloro che però usano la piattaforma della società guidata da Tim Cook per vendere i loro servizi sono tenuti a versare il 30% di quanto incassato alla Mela, ma soltanto per il primo anno (a seguire, l'"entità" dell'"obolo" scende al 15%).

Spotify, che ad oggi ha 100 milioni di utenti paganti all'attivo, è attuale leader nel segmento dello streaming musicale anche se la concorrenza di Apple e Amazon si fa sempre più agguerrita.

In Europa l'utilizzo di pratiche palesemente anticoncorrenziali può portare a sanzioni davvero pesanti, pari fino al 10% del fatturato annuo di un'azienda.

L'apertura di un fascicolo nei confronti di Apple non implica certo l'individuazione di un comportamento vietato ma è comunque una brutta notizia per la società di Cupertino, segno evidente che le eccezioni sollevate da Spotify sono state considerate quanto meno "ricevibili" e degne di essere prese in esame.

Anche Deezer, altro noto servizio di streaming online, ha di fatto appoggiato le asserzioni avanzate da Spotify.


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