In arrivo i primi Chromebook con scheda grafica dedicata e compatibilità Project Athena

Esaminando il sorgente di Chromium OS si scopre che i Chromebook integreranno anche GPU dedicate e aderiranno alle specifiche Project Athena di Intel.

Le configurazioni hardware dei sistemi basati su Chrome OS, detti Chromebook, sono andate via a via migliorando. Il sistema operativo di Google è infatti passato da ciò che ruotava alla semplice erogazione di servizi mediante browser web a una piattaforma più completa ed articolata, maggiormente in linea rispetto a quanto offrono i sistemi Windows, macOS o le principali distribuzioni Linux.

Il mese scorso, durante l’ultima edizione del CES di Las Vegas, abbiamo visto alcuni Chromebook evoluti come il Samsung Galaxy Chromebook dotato di display OLED 4K ed equipaggiato con gli ultimi processori Intel (da rimarcare anche la conferma del supporto ufficiale esteso a ben 8 anni).

Quello che per ora non si era ancora visto, sono i primi Chromebook dotati di scheda grafica dedicata: analizzando il codice sorgente di Chromium OS, tuttavia, sono stati avvistati riferimenti all’utilizzo di “GPU discrete”.
L’utilizzo della stringa dGPU indica l’imminente supporto di configurazioni hardware più potenti che esulando dal semplice impiego di soluzioni integrate nel processore. Al momento, però, non è dato sapere se Google si stia attrezzando per abbracciare GPU dedicate di AMD e/o NVidia oppure, addirittura, quelle di Intel che dovrebbero arrivare sul mercato entro fine anno.

Quasi sicuramente il Chromebook con scheda grafica dedicata sarà un sistema aderente alle specifiche di Intel Project Athena (Intel utilizzerà fogli di grafite e camere di vapore per ridurre le temperature di lavoro) quindi capace di offrire garanzie concrete in termini di autonomia, ricarica veloce, performance e portabilità/maneggevolezza.

Anche se fino ad oggi i Chromebook sono stati prevalentemente derubricati a portatili economici di piccole dimensioni, l’introduzione del supporto per le schede grafiche dedicate potrebbe contribuire a dare uno scossone al mercato permettendo ai device di Google di gestire attività sino ad oggi di fatto impossibili.

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