Le nuove CPU esa-core Intel evidenziano limiti di Windows

Le specifiche tecniche dei moderni "super-computer" stanno iniziando a "scontrarsi" con alcuni limiti di base degli attuali sistemi operativi, sia a livello archietturale che di licenza.

Le specifiche tecniche dei moderni “super-computer” stanno iniziando a “scontrarsi” con alcuni limiti di base degli attuali sistemi operativi, sia a livello archietturale che di licenza.
La più recente CPU Intel, l'”esa-core” Xeon 7400, annunciato lo scorso 15 Settembre, è stata presentata congiuntamente da Intel stessa e da Unisys che commercializza, tra l’altro, il sistema server x86 di taglio più elevato in assoluto. L’ES7000 modello 7600R supporta infatti fino a 16 processori Xeon, ciascuno dotato di sei “core”. Ne consegue che un sistema come quello di Unisys può arrivare a disporre di ben 96 core e di un Terabyte di memoria RAM.
Windows, semplicemente, non è ad oggi in grado di gestire così tanti processori. La versione “top” di Windows Server 2008 (“Datacenter edition“), ad esempio, supporta soltanto 64 core.

C’è poi la questione della licenza. La “Enterprise edition” di Windows Server 2008 restringe il supporto ad otto CPU mentre le versioni “Standard” e “Web” sono limitate a quattro processori. La restrizione, comunque, non prende in considerazione il numero di “core” utilizzati da ogni singolo processore.
Va altresì considerato come la limitazione a 64 core di Windows Server 2008 sia riferita all’architettura a 64 bit: la versione a 32 bit del sistema operativo arriva fino a 32 core.

I processori “esa-core” sono oggi utilizzati in modo molto limitato ma nel prossimo futuro, come spiegano alcuni analisti, il problema è destinato a divenire estremamente sentito.

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