Overclocking di una CPU Intel non-K con le schede madri ASUS

Come funziona ASUS Performance Enhancement (APE) che permette di overcloccare le CPU Intel di decima generazione con moltiplicatore bloccato.

Uno degli aspetti dei processori di Intel che sono da tempo oggetto di critica è che per effettuare l’overclocking della CPU è necessario disporre di un modello K: Sigle processori Intel: che cosa significano.

La nuova modalità per la gestione energetica introdotta con il lancio dei processori Intel di decima generazione ha però consentito ai produttori di schede madri di lavorare su un sistema di overclocking in grado di aumentare le frequenze di lavoro anche con i processori dotati di moltiplicatore bloccato.

ASUS Performance Enhancement (APE) è appunto una tecnica per modificare verso l’alto le frequenze di clock del processore offrendo l’interfaccia per procedere in tal senso a livello di BIOS UEFI.
Anche ASRock ha già annunciato qualcosa di simile (Base Frequency Boost, BFB) che si basa sugli stessi principi seppur usando soluzioni un po’ diverse.

Ciò che hanno realizzato gli ingegneri di ASUS, tuttavia, riesce a spingersi più avanti grazie a un’implementazione maggiormente aggressiva, capace di massimizzare le prestazioni del processore Intel.

ASUS propone APE solo sulle schede madri basate sui chipset H470 e B460 montate sui prodotti TUF e ROG Strix.
In questo caso basterà accedere al BIOS UEFI quindi portarsi nella sezione AI Tweaker (modalità avanzata) posta appena sotto l’impostazione che permette di attivare il profilo XMP sulle memorie RAM.

Per raggiungere l’obiettivo e “mettere un po’ di pepe” alla CPU Intel di ultima generazione, ASUS è intervenuta sul cosiddetto Power Limit: il PL1 (Power Limit 1) è il consumo energetico standard del processore e coincide con il TDP (vedere TDP, cos’è, cosa significa e perché è importante); il PL2 (Power Limit 2) esprime il consumo energetico massimo della CPU. Il valore TAU è il tempo durante il quale il processore può lavorare nello stato PL2.

Il firmware ASUS “sovrascrive” il PL1 originale in maniera tale che quando il TAU si esaurisce la CPU non scende allo stato energetico standard ma resta in PL2 con un TDP più elevato. Ovviamente lo scotto si pagherà in termini di aumento di consumi e temperature ma le performance dovrebbero aumentare di un valore compreso tra il 10% e il 20%.

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