Processori Intel: 50 anni di storia

Quest'anno Intel festeggia un doppio anniversario: ben cinquant'anni dalla sua fondazione, per opera di Robert Noyce e Gordon Moore, e il 40esimo dalla nascita dell'architettura x86 e dello storico processore 8086.

Come avevamo anticipato nei mesi scorsi, quest’anno ricorrono 50 anni dalla fondazione di Intel.
La data ufficiale del “compleanno” della società di Santa Clara è il 18 luglio: correva il 1968 quando Robert Noyce e Gordon Moore fondarono Intel e sempre quest’anno l’azienda celebra un altro anniversario ovvero i 40 anni dalla nascita dell’architettura x86: Intel celebrerà i 40 anni della sua architettura x86 con un nuovo moderno processore 8086 con una CPU “celebrativa” Core i7-8086K, in ricordo di quello storico 8086 – che dovrebbe essere presentata il prossimo 8 giugno nel corso del Computex 2018.

Per festeggiare il cinquantennio, Intel ha cominciato a raccogliere una serie di materiali e documenti che fotografano l’attività dell’azienda nel corso di tutti questi anni.

Questa infografica riassume le principali tappe raggiunte da Intel: dal lancio rivoluzionario del microprocessore Intel 4004 nel 1971 agli Ultrabook e ai 2-in-1 che hanno contribuito a trasformare il settore dei PC.

Certo, Intel non è più la società di qualche anno fa. Già sotto il timone di Paul Otellini, spentosi a ottobre 2017 all’età di 66 anni, Intel aveva dovuto subire una crescente concorrenza e, soprattutto, gestire la contrazione del mercato dei PC al quale è andato affiancandosi e rafforzandosi sempre più quello dei dispositivi mobili.


Quando Otellini lasciò Intel, nel 2012, si capì come l’azienda non fosse stata in grado di tenere botta presentando i suoi microprocessori per il settore mobile.
Intel ha infatti mandato in fumo miliardi di dollari per provare a competere con Qualcomm, non riuscendo nell’intento e mancando completamente il treno per tentare una sua affermazione sugli smartphone.


Basti pensare come nell’ormai lontano 2005 Intel abbia perso una colossale occasione rigettando la richiesta di Steve Jobs di realizzare le CPU dei suoi iPhone. I vertici di Intel erano convinti che la visione di Jobs fosse troppo ambiziosa e che l’interesse rivolto nei confronti dei device mobili fosse una “moda passeggera”. Lo scetticismo di allora è stato poi smentito alla prova dei fatti con Apple che ad oggi è riuscita a vendere 2 miliardi di dispositivi iOS in tutto il mondo, acquistando un successo senza confini.

L’architettura ARM, il cui utilizzo viene concesso in licenza a molte aziende del settore (tra cui Qualcomm, Samsung, MediaTek, Broadcom e diverse altre), ha conquistato a mani basse il mercato mobile, anche per le ragioni che abbiamo illustrato nell’articolo Differenza tra processori ARM e x86 (minori consumi energetici in primis).

E se per quanto riguarda i SoC ARM già è cominciata la produzione a 7 nm (TSMC parla delle future evoluzioni dei suoi processi litografici: chip di dimensioni più piccole e meno consumi), Intel ha da poco cominciato a lavorare sui processori realizzati ricorrendo a un processo costruttivo a 10 nm (saranno “lo standard” su PC nel 2019; Processori Intel Cannon Lake nel 2019: una CPU a 10 nm avvistata in 3D Mark).

Recentemente – ipotesi poi tramontata anche in seguito ai veti del governo statunitense – si era palesata all’orizzonte l’eventualità di un’acquisizione di Qualcomm da parte di Broadcom.
La fusione sarebbe stata considerata dai vertici di Intel come una “minaccia esistenziale” tanto che la società di Santa Clara sarebbe stata pronta a lanciarsi in un’acquisizione in blocco delle due aziende.
La mossa, considerata “suicida” da diversi analisti, non si è fortunatamente concretizzata in quanto la fusione tra Qualcomm e Broadcom è sfumata.

Nel frattempo, oltre che con continui investimenti nella “ridefinizione” del settore PC, Intel ha lavorato su molteplici innovazioni tecnologiche.
Con Brian Krzanich alla guida di Intel, l’azienda di Santa Clara ha investito convintamente sui computer quantistici e sullo sviluppo di chip neuromorfici.
Le memorie e lo storage stanno diventando sempre più dei “colli di bottiglia”: per questo l’attuale architettura di Von Neumann comincia a rivelarsi inadeguata.
I computer quantistici offrono il potenziale per compiere il salto di qualità: essi memorizzano e gestiscono le informazioni in termini di qubits: al posto dei convenzionali bits (cifre 0 e 1), vengono utilizzati – opportunamente codificati – gli stati fisici di una particella o di un atomo.
Dal momento che particelle atomiche e subatomiche possono esistere anche in una sovrapposizione di stati quantistici, i computer quantistici possono usare un gran numero di possibili configurazioni per rendere i qubits.
Se un bit può immagazzinare solo 0 e 1, nel caso di 2 qubit si possono conservare quattro stati; con 4 qubit 16 stati; con 16 qubit 256 stati e così via aprendo le porte alla realizzazione di macchine capaci di eseguire una quantità di calcoli in parallelo mai vista prima.

Per il più breve termine, Intel ha collaborato con Micron sullo sviluppo della tecnologia 3D Xpoint che la società di Krzanich ha presentato con il nome commerciale Optane: Che cos’è Intel Optane e come funziona: inizia l’era post SSD.
Tra le ultime innovazioni, sempre sul versante storage, la presentazione del primo SSD dotati di chip 3D NAND QLC (quad-level cell).

In questa pagina, sul sito ufficiale di Intel, si possono trovare molte foto d’epoca e immagini di dispositivi che hanno segnato la storia dell’azienda e dell’informatica in generale.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti