TIM 3G: comincia lo switch off. Restano le reti 5G, 4G e 2G

TIM ha comunicato l'avvio delle operazioni che porteranno al progressivo abbandono della rete mobile 3G. I dispositivi più vecchi che non supportano il 4G saranno costretti a ripiegare sui vecchi standard di seconda generazione. Ecco che cosa cambia.
TIM 3G: comincia lo switch off. Restano le reti 5G, 4G e 2G

Già da mesi si parla della progressiva dismissione della rete 3G: le frequenze che saranno liberate permetteranno di potenziare l’offerta 4G e 5G migliorando copertura e prestazioni sull’intero territorio nazionale.
L’abbandono della rete mobile di terza generazione è sostenuto anche da motivazioni economiche: come abbiamo visto nell’articolo sullo spegnimento della rete 3G, gli operatori di telecomunicazioni trovano sconveniente mantenere contemporaneamente in piedi l’utilizzo di più standard differenti.

Nel caso della rete TIM 3G lo switch off è iniziato, dopo alcuni rinvii, il 13 giugno per concludersi il 15 ottobre 2022. L’operatore ha pubblicato il piano di spegnimento della rete 3G: per ogni comune vengono indicate le date di inizio e di fine dell’intervento programmato.
L’operazione interessa quindi non soltanto gli utenti in possesso di una SIM TIM ma anche tutti coloro che dispongono di un’utenza mobile fornita dagli operatori virtuali di rete mobile (MVNO) attestati sulla rete TIM: Kena Mobile, Fastweb, CoopVoce, Tiscali e Vianova.

Cosa comporta lo switch off della rete TIM 3G

L’addio alla rete TIM 3G è un passo importante che porta con sé alcune conseguenze di rilievo: in primis tutti i dispositivi che non supportano il 4G non potranno più collegarsi alla rete dati utilizzando una connessione a banda larga.
In questi casi il dispositivo “ripiegherà” sull’utilizzo degli standard 2G che, com’è noto, consentono di scambiare dati con una larghezza di banda assolutamente inadeguata per le moderne comunicazioni. Gli standard EDGE e GPRS, considerabili di seconda generazione, non consentono di trasferire dati rispettivamente oltre i 50 e i 7 Kbps.
Diversamente rispetto a quanto deciso in altri Paesi, la rete 2G viene mantenuta in Italia accanto a 4G e 5G con l’obiettivo di mantenere funzionanti e connessi a Internet dispositivi che non possono essere aggiornati (si pensi alle centrali d’allarme, ai sensori, ai device IoT di vecchia generazione, ai dispositivi più datati…): nel caso dei prodotti più vecchi non vi è infatti l’esigenza di trasferire imponenti volumi di dati. Poter utilizzare il 2G per continuare a inviare semplici messaggi dal peso di pochi kilobyte può essere più che sufficiente.

Per gli utenti che utilizzano un dispositivo con un modem compatibile 4G, l’aspetto importante riguarda il supporto VoLTE.
La tecnologia VoLTE (Voice over LTE) permette di instaurare chiamate vocali qualitativamente migliori rispetto al passato anche grazie al più ampio spettro di banda che viene riservato alle conversazioni. La voce degli interlocutori appare più cristallina e fedele all’originale; inoltre i rumori circostanti influiscono in maniera inferiore.
Quando VoLTE è abilitato è inoltre possibile continuare a scambiare dati sulla rete mobile mentre si è impegnati in una conversazione telefonica.

Gli utenti che utilizzano un dispositivo compatibile con la rete 4G che non offre però supporto VoLTE, al momento dello switch off possono continuare a “navigare” usando il 4G ma effettueranno le chiamate e spediranno SMS con la rete 2G.
Non è però più possibile effettuare chiamate e navigare contemporaneamente come invece avveniva usando la rete 3G.

Nelle impostazioni delle reti mobili sul dispositivo mobile in uso è possibile controllare l’attivazione di VoLTE: la comparsa dell’icona 4G o 5G mentre si effettua una chiamata telefonica conferma che si sta usando VoLTE e che il proprio device è pronto per lo switch off della rete 3G.

Diritto di recesso senza costi

Dal momento che lo switch off della rete 3G rappresenta di fatto una modifica contrattuale, gli utenti possono esercitare il diritto di recesso senza costi passando ad altro operatore o richiedendo la cessazione del servizio senza alcun addebito o penale.

Il nostro suggerimento, soprattutto nel caso in cui si fosse abbonati a un MVNO che opera su rete TIM, è quello di verificare il supporto VoLTE non solo da parte del dispositivo (i.e. smartphone) che si utilizza ma anche da parte dell’operatore di telefonia mobile.
Inoltre i possessori di SIM TIM con una capacità inferiore a 128K dovranno sostituirla con una aggiornata: il costo di 15 euro sarà rimborsato come credito residuo sull’utenza mobile.

Al momento, secondo i dati dell’Osservatorio sulle comunicazioni AGCOM (dicembre 2021), TIM rimane l’operatore mobile con la più ampia quota di mercato (28,7%) incalzato da vicino da Vodafone (28,4%). Wind Tre si posiziona al terzo posto (24,5%). Iliad e Poste Mobile seguono rispettivamente con l’8% e il 4,2% della “torta”.

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