Windows Millennium senza segreti

Windows Millennium non è un sistema completamente innovativo. Esso si basa infatti sullo stesso kernel, ossia sullo stesso nucleo, utilizzato in Windows 95 ed in Windows 98.
Windows Millennium senza segreti

Windows Millennium non è un sistema completamente innovativo. Esso si basa infatti sullo stesso kernel, ossia sullo stesso nucleo, utilizzato in Windows 95 ed in Windows 98.

Windows Millennium – abbreviato Windows ME – può essere quindi considerato come la “terza edizione” di Windows 98, un sistema operativo dotato di una spiccata vocazione multimediale e di strumenti per la prevenzione dei crash di sistema.

Nei nostri test abbiamo infatti accertato una maggiore stabilità del sistema operativo rispetto ai predecessori che si paga però in termini di prestazioni.

La multimedialità di ME è portata agli estremi mediante l’inserimento di software quali Windows Media Player e Windows Movie Maker.
Il primo era già abbastanza famoso prima dell’uscita di ME poiché veniva (e viene tuttora) distribuito attraverso il sito Microsoft quale add-on per Windows 98.
Si tratta di un programma che permette di riprodurre ed organizzare tutti i file multimediali memorizzati all’interno del personal computer o provenienti dalla Rete.

Windows Media Player è il risultato ottenuto integrando tutte le più importanti features incluse nei più famosi software shareware diffusi in Rete.
La nuova versione del Media Player include una guida html contenente informazioni sui brani musicali riprodotti (una volta inserito un CD-ROM audio all’interno del lettore è per esempio possibile consultare direttamente da Internet le informazioni riguardanti l’autore e i brani composti), un’accattivante interfaccia per la navigazione tra le tracce contenute in un CD audio, una libreria personale all’interno della quale è possibile organizzare i propri file multimediali suddividendoli per genere, artista e album, nonché un modulo per la ricerca delle stazioni radio che trasmettono i propri programmi anche via Internet. Interessante il fatto che Windows Media Player 7 include anche funzionalità di “ripping”: è così possibile memorizzare in formato digitale sul proprio personal computer, una o più tracce audio presenti in un CD audio. Per avviare tale funzione è necessario semplicemente inserire un CD audio, premere il pulsante CD Audio infine Copia musica.

Le tracce copiate vengono memorizzate nel formato Windows Media Audio sviluppato da Microsoft stessa.
Microsoft sostiene che il formato Windows Media Audio è in grado di far risparmiare il 50% di spazio su disco rispetto al formato MP3 nonostante la qualità sia davvero notevole: peccato comunque non potere salvare le tracce audio anche in formato MP3. Ci preme tuttavia ricordare che la copia di brani musicali protetti da diritto d’autore è un atto illegale.
A Windows Media Player possono essere applicate numerose skin ossia svariate vesti grafiche tese a renderne più piacevole e divertente l’utilizzo.

Chi non vuole installare Windows ME può sempre installare Windows Media Player in Windows 98 prelevandolo da questa pagina.

Windows Movie Maker è invece una novità. Si tratta di un programma che, seppur molto semplicistico nonché sprovvisto di tutte le funzioni che caratterizzano pacchetti professionali, permette a tutti di creare video di dimensioni molto contenute rendendo possibile inviarli attraverso la posta elettronica.

Windows ME offre il supporto nativo per i DVD: l’icona del DVD Player comparirà dopo l’installazione di Millennium all’interno del gruppo Start, Programmi, Accessori, Svago, solo se l’hardware installato nel sistema consente la visualizzazione di filmati memorizzati su DVD-ROM.

Windows ME sembra sia l’ultima release di Windows basata sullo stesso kernel di Windows 9x: Microsoft, con il nuovo sistema operativo Windows XP, ha infatti iniziato a percorrere la strada del sistema operativo globale…

Stabilità ed incompatibilità

Windows ME include delle utilità volte ad eliminare il rischio di crash di sistema, di blocchi improvvisi e di altri comuni problemi connessi all’uso quotidiano del personal computer.
Tali programmi fanno parte di quella sezione del sistema che dai tecnici Microsoft è stata denominata “PcHealth”.
Quante volte è capitato che la procedura di installazione di alcuni programmi abbia sovrascritto librerie di sistema di fondamentale importanza con versioni, a volte, più vecchie. Per non parlare poi degli errori commessi da parte dell’utente o delle imperfezioni durante la fase di disinstallazione delle applicazioni che non servono più.

Windows ME cerca di porre fine a questi problemi, o comunque tenta di allungare la vita del sistema operativo, con l’adozione di utilità quali System restore (nella versione italiana è stata tradotta in Ripristino configurazione di sistema) e System File Protection.

System Restore è un’utilità che consente di "riparare" il proprio sistema in caso di malfunzionamento, ripristinando la configurazione corretta mentre System File Protection (abbreviato SFP) “veglia” continuamente sul sistema agendo in modo silenzioso ma efficace. Abbiamo infatti voluto mettere alla prova SFP in modo da valutarne effettiva abilità. La lista dei file che il programma tiene sempre sotto controllo è contenuta all’interno del file sfpdb.sfp, situato nella cartella c:\windows\system\sfp. Si tratta di un file di testo che può essere aperto, per esempio, anche con il Blocco Note di Windows. Il file sfplog.txt, contenuto nella stessa cartella registra invece tutte le azioni intraprese da parte di SFP per risolvere i problemi riscontrati.

Dapprima abbiamo provato ad eliminare dalla cartella di sistema di Windows Millennium il file ctl3d32.dll, libreria utilizzata da alcuni programmi per applicare effetti grafici tridimensionali alle finestre. Immediatamente dopo abbiamo visto ricomparire, in modo del tutto automatico, tale file. Curiosi di verificare quanto accaduto abbiamo aperto il file sfplog.txt. Al suo interno sono comparse due righe: la prima spiegava che il file era stato eliminato, la seconda che tale file era stato correttamente ripristinato da parte di System File Protection.
Ci siamo quindi spinti oltre: abbiamo eliminato una fonte di carattere di sistema (il Times New Roman normale), cancellandola dalla cartella c:\windows\fonts; ebbene, System File Protection ha fatto il suo dovere, in modo eccellente, anche in questo caso. Il file times.ttf, contenente la fonte di carattere Times New Roman, è stato automaticamente ripristinato, aggiornato il file sfplog.txt.
Come ultima prova abbiamo aperto una libreria di sistema (dplay.dll, una libreria facente parte delle DirectX) e abbiamo modificato un paio di bit a caso. Dopo aver salvato il file siamo tornati ad aprire il file di registro sfplog.txt ed abbiamo notato due nuove righe: la prima informava sulla presenza del file invalido dplay.dll (l’avevamo modificato noi in modo del tutto arbitrario compromettendone ovviamente il corretto funzionamento!), la seconda che tale file era stato correttamente ripristinato da parte di System File Protection, così come avvenuto nelle altre occasioni.

Visto che SFP verifica anche moltissimi file eseguibili, molto spesso obiettivo primo dei virus, tale programma può essere sfruttato anche come un’ulteriore antivirus: basterà verificare periodicamente, all’interno del file di registro sfplog.txt, se alcuni file siano stati modificati (i file modificati riportano la dizione Invalid file) per mettere a nudo la presenza di eventuali inquilini ostili…

Abbiamo d’altra parte riscontrato che proprio System File Protection causa problemi di incompatibilità con applicazioni sviluppate da terze parti: se da un lato è in grado di proteggere librerie (DLL) e file di sistema di vitale importanza, dall’altro mette in crisi software, molto famosi ed universalmente usati, che tentino di operare modifiche sui file chiave del sistema operativo.
Si sono infatti presentati problemi con software quali BlackICE Defender, Dr. Solomon’s Antivirus, Adaptec GoBack, Norton Internet Security, PGP. Se si ha la necessità di usare tali applicazioni è possibile disattivare “PcHealth” ossia i due strumenti di Windows Millennium (System File Protection e System Restore). Per disabilitare questi strumenti fate clic su Start, Esegui. quindi digitate msconfig e premete il pulsante OK. Dalla scheda Esecuzione automatica, eliminate il segno di spunta dalla casella PcHealth, premete OK infine riavviate il sistema: in questo modo SFP non verrà più avviato. Per ripristinare tale funzionalità sarà sufficiente, in un secondo tempo, attivare nuovamente l’apposita casella PcHealth all’ interno dell’Utilità di configurazione del sistema (msconfig).

Eliminazione della modalità reale Dos

La nuova versione di Windows non è indicata per chi è legato al passato. In molte aziende capita di utilizzare ancora software sviluppati per l’ambiente MS DOS che molto spesso difficilmente si sposano con l’ambiente Windows 9x.
Discutibile è infatti la decisione che ha portato all’eliminazione della modalità reale MS DOS quindi all’impossibilità di usare il menù di avvio di Windows (attivabile in precedecenza premendo il tasto F8 in Windows 95, CTRL nel caso di Windows 98) per accedere al prompt dei comandi di MS-DOS ed addirittura l’impossibilità di formattare un disco con i file di sistema (in modo da creare un floppy disk di boot) nonchè la disabilitazione del comando FORMAT A:/S.

I miglioramenti apportati (se non una maggiore velocità in fase di avvio del sistema operativo) non sembrano infatti giustificare tale scelta.
In Rete sono per esempio già cominciate a diffondersi patch che permettono di ovviare al problema ripristinando la modalità reale DOS in Windows ME con due diversi approcci: da un lato con interventi manuali all’interno dei file IO.SYS e COMMAND.COM (è il caso di Real DOS-Mode Patch for Windows ME v1.3), dall’altro con soluzioni più fantasiose – ma non meno efficaci – che permettono di sfruttare i file di Windows 98 per riavviare il sistema in MS DOS (è il caso di Win-ME DOS).

L’eliminazione della modalità reale DOS fa sì che non risulti possibile avviare da Windows ME utilità come Partition Magic o DriveImage (entrambe sviluppate da Powerquest).
La soluzione per ovviare al problema sta nell’avviare il sistema dal disco di ripristino di Windows Millennium quindi selezionare la voce "Avvia il computer con supporto CD-ROM" quindi eseguire le applicazioni come Partition Magic o DriveImage da DOS. Se non possedete un disco di ripristino potete crearlo in qualunque momento accedendo al Pannello di Controllo, selezionando Installazione applicazioni, cliccando sulla scheda Disco di ripristino ed infine su Crea disco….

Nonostante Microsoft abbia deciso di inibire in Windows ME la possibilità di creare un disco di avvio “pulito” (nella finestra per la formattazione dei floppy disk è scomparsa la dizione Copia file di sistema) eccovi un trucco per ovviare al problema.
Formattate normalmente un disco floppy quindi portatevi nella cartella C:\WINDOWS\COMMAND\EBD quindi copiate sul disco floppy appena formattato i file COMMAND.COM e IO.SYS. In questo modo avrete creato un disco di boot per Windows ME.

Le dolenti note

Il problema più importante che abbiamo riscontrato con Windows ME è il fatto che il nuovo sistema operativo di casa Microsoft non sia spesso in grado di riconoscere, al termine dell’installazione periferiche hardware molto comuni.
Persino la beta 3 del sistema operativo era in grado di riconoscere in modo migliore un maggior numero di periferiche hardware!

Windows ME non ha riconosciuto, ad esempio, un modem USRobotics, una scheda audio Sound Blaster Live!, una scheda video Matrox G400 ed una 3Dfx Voodoo 3.
La cosa ci ha a dir poco sorpreso vista la vocazione alla multimedialità, considerato lo slogan “Il sistema operativo per il tempo libero” stampato sulla scatola nonché la grande pubblicità fatta in merito al supporto di tutte le periferiche hardware, anche delle più recenti e tecnologiche.

In tutti i casi abbiamo dovuto utilizzare o i “vecchi” driver per Windows 98 (che generalmente non creano problemi) oppure le nuove versioni prelevati dai siti web dei rispettivi produttori.

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