Bonus Internet, PC e tablet: per ora si va avanti con le regole già stabilite

Prima pronuncia del TAR sulle rimostranze avanzate dalle associazioni di categoria. Nessuna sospensiva sul Decreto Ministeriale che ha introdotto il cosiddetto Bonus Internet, PC e tablet da 500 euro per le famiglie italiane con ISEE non superiore a 20.000 euro.

Nei giorni scorsi abbiamo dato conto delle prime offerte pubblicati dagli operatori di telecomunicazioni che hanno accettato di aderire alla campagna promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e da Infratel Italia al fine di promuovere la diffusione e l’utilizzo di connessioni a banda ultralarga (più di 30 Mbps in downstream) nel nostro Paese: ne abbiamo parlato nell’articolo Voucher 500 euro per connessione da almeno 30 Mbps, PC e tablet: attenzione alle offerte.

Il TAR del Lazio, pur rimandando a una data successiva il giudizio sul merito sulla questione, ha ritenuto di non sospendere l’efficacia del Decreto Ministeriale che ha introdotto il bonus Internet, PC e tablet per le famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro.

AIRES, Associazione Italiana Retailers Elettrodomestici Specializzati e ANCRA, Associazione Nazionale Commercianti Radio Televisione Elettrodomestici lamentavano di essere stati estromessi dalla possibilità di consentire agli aventi diritto di scegliere dove utilizzare il proprio bonus per l’acquisto di computer e tablet. Dal momento che i cittadini aventi titolo debbono necessariamente rivolgersi a un operatore di telecomunicazioni che fornisce connettività ed eventualmente PC o tablet richiesti, nella denuncia presentata innanzi al TAR venivano quindi ipotizzati pericoli di distorsione della libera concorrenza sul mercato oltre che una limitazione del diritto di scegliere dei singoli utenti.

Il TAR del Lazio ha invece osservato che la finalità del bonus di 500 euro “non è tanto quella di acquistare i dispositivi, ma quella di sostenere la domanda di connessione ad Internet per le famiglie meno abbienti (…)”.
I giudici precisano inoltre che “la fornitura del solo terminale non realizza l’interesse pubblico perseguito ed è per questo che è stata imposta l’erogazione del contributo tramite l’operatore di rete attraverso la necessaria sottoscrizione di un contratto di connessione a Internet“.

Nell’ordinanza del TAR si fa presente anche che “la vastità degli operatori di rete (con conseguente variabilità dei dispositivi offerti) e la possibilità per i venditori degli stessi di sottoscrivere accordi commerciali con gli operatori di rete costituiscono circostanze sufficienti ad escludere che possa verificarsi il presupposto della limitazione della libertà del consumatore nella scelta del dispositivo per la fruizione del servizio di accesso ad Internet.

Il tribunale amministrativo sostiene insomma che l’interesse pubblico ha primaria importanza al fine di provvedere alla sollecita erogazione del contributo in favore delle fasce economicamente più deboli e che il fine ultimo del Decreto Ministeriale è quello appunto di promuovere l’utilizzo dell’ultrabroadband con i dispositivi hardware che sono di fatto considerabili come “accessori” per la fruizione della connessione di rete.

AIRES e ANCRA, che avevano ricevuto il sostegno di Mediaworld e, durante il procedimento, di Codacons e dell’associazione europea dei produttori di apparecchiature terminali per telecomunicazioni (VTKE), osservano comunque che la motivazione del provvedimento sommario del TAR “rafforza la nostra convinzione di essere nel giusto, e questo apparirà in maniera evidente nella sentenza sul merito” (sono le parole del presidente di AIRES Andrea Scozzoli).
Secondo il presidente di ANCRA Pier Giovanni Schiavotto è necessario “lavorare insieme per trovare una soluzione condivisa e migliorare da subito il provvedimento” considerando “inaccettabile che la situazione di incertezza possa durare fino alla sentenza del TAR attesa tra molte settimane“.
Le associazioni rinnovano quindi l’invito al MISE di attivarsi al fine di modificare le procedure poste in essere da Infratel.

Marco Bellezza, amministratore delegato di Infratel, ha nel frattempo così commentato: “esprimiamo soddisfazione per questa decisione che conferma la piena legittimità della misura e del lavoro svolto da Infratel Italia nella fase attuativa. Un concreto aiuto per fornire connettività a banda ultralarga a partire dalle fasce deboli della popolazione nell’attuale fase emergenziale“.

Le procedure e le modalità per l’accesso al bonus da parte degli aventi diritto restano quindi al momento assolutamente invariate e presuppongono che il cittadino si rivolga direttamente agli operatori accreditatisi presso Infratel.
Al 19 novembre 2020 di 139 operatori accreditati, 45 hanno presentato offerte commerciali che sono state approvate da Infratel: l’elenco completo è consultabile in questa pagina.

Da parte sua Infratel ha chiarito le caratteristiche di PC e tablet che gli operatori possono offrire tollerando parziali difformità per quanto concerne alcune caratteristiche legate a videocamera e processore (vedere questa pagina).

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