Canada ordina la chiusura di Hikvision per motivi di sicurezza nazionale

Il governo canadese ha deciso di vietare tutte le attività di Hikvision nel Paese a causa di timori legati alla sicurezza nazionale, sospettando possibili usi delle tecnologie Hikvision per spionaggio e raccolta dati non autorizzata. Ma le prove dove sono?

Il governo canadese ha assunto una decisione drastica ordinando alla filiale locale di Hikvision, leader mondiale nella produzione e fornitura di apparecchiature di videosorveglianza, di cessare tutte le attività nel Paese. La misura, annunciata ufficialmente dalla Ministra dell’Innovazione, Scienza e Industria Mélanie Joly, deriverebbe da una “revisione approfondita” delle apparecchiature a marchio Hikvision ai sensi delle normative in tema di sicurezza nazionale.

Le motivazioni alla base dell’azione nei confronti di Hikvision

Il governo canadese ha reso noto che l’azione avviata nei confronti di Hikvision Canada Inc. mira a tutelare la sicurezza nazionale. Sebbene non siano stati divulgati i dettagli tecnici e le evidenze specifiche che hanno portato alla conclusione, l’annuncio fa riferimento a una serie di valutazioni svolte da agenzie di intelligence ed esperti di sicurezza nazionali.

L’analisi ha evidentemente considerato la possibilità che la tecnologia fornita da Hikvision possa essere utilizzata per attività di raccolta dati non autorizzate o per forme di spionaggio, soprattutto alla luce dei legami tra la casa madre cinese e il governo di Pechino.

Non si tratta di un caso isolato. Nel corso degli ultimi anni, vari governi, tra cui quello USA, hanno imposto restrizioni simili sull’uso di prodotti Hikvision, motivando le scelte con rischi analoghi.

Le decisioni si inseriscono in un contesto più ampio di crescenti tensioni geopolitiche tra l’Occidente e la Cina, che hanno portato a un aumento nel numero degli audit di sicurezza su fornitori tecnologici cinesi, considerati potenziali vettori di minacce informatiche o di azioni di intelligence.

Impatti e restrizioni

Oltre all’ordine di cessazione delle attività per la filiale canadese, il governo ha anche vietato a tutte le agenzie pubbliche e società a controllo statale di acquistare o utilizzare apparecchiature Hikvision. La misura è particolarmente rilevante considerando il peso della domanda pubblica nei contratti per sistemi di sicurezza e videosorveglianza.

Hikvision Canada, presente dal 2014 nel mercato locale, offriva soluzioni integrate che combinano videosorveglianza IP, rilevamento facciale, sistemi di allarme, automazione industriale e gestione degli edifici, spesso con tecnologie di Intelligenza Artificiale applicate all’Internet delle Cose (AIoT).

L'”epurazioni” di prodotti sinora largamente apprezzati e utilizzati negli enti pubblici e nei settori governativi, comporterà una revisione delle infrastrutture di sicurezza esistenti e un potenziale spostamento verso fornitori alternativi.

La posizione di Hikvision

La società ha risposto ufficialmente definendo la decisione canadese “infondata” e “motivata politicamente”, accusando le autorità canadesi di un pregiudizio basato sull’origine nazionale della casa madre cinese, più che su un’analisi tecnica della sicurezza dei prodotti. Hikvision ha inoltre sottolineato di aver fornito tutte le informazioni richieste durante il processo di revisione, senza però ricevere alcuna prova concreta a supporto del divieto adesso prescritto.

La posizione mette in luce un problema comune nelle valutazioni di sicurezza informatica e geopolitica: la difficoltà di bilanciare trasparenza e riservatezza, specie quando le analisi coinvolgono aziende con connessioni dirette o indirette a governi stranieri.

Sin dalla sua fondazione nel 2014, Hikvision Canada ha consolidato una presenza significativa in Canada, supportando l’economia canadese e creando migliaia di posti di lavoro lungo tutta la catena del valore. Offriamo ai canadesi e alle aziende canadesi alcuni dei migliori prodotti sul mercato, progettati per garantire la sicurezza e il benessere delle comunità locali, che soddisfano rigorosi requisiti di sicurezza e sono conformi a tutte le leggi e i regolamenti canadesi applicabili“, si legge nel comunicato ufficiale. “I canadesi meritano di accedere a soluzioni convenienti e di alta qualità quando si tratta di prodotti che promuovono la sicurezza e la protezione“.

Aspetti tecnici e implicazioni future

Dal punto di vista tecnico, la preoccupazione principale riguarda la possibilità che dispositivi di videosorveglianza e sistemi AIoT possano integrare backdoor o funzionalità di raccolta dati non autorizzate, a livello hardware o software.

Nel caso di specie, il comportamento del governo canadese appare quanto meno discutibile. A sostegno delle decisioni assunte, infatti, avrebbe dovuto pubblicare prove inconfutabili relative a eventuali scambi di dati sospetti o non autorizzati, posti in essere dalla filiale canadese del produttore cinese.

Da sottolineare che il provvedimento è locale, riguarda soltanto il Canada e non interessa le attività di Hikvision in altre parti del globo, Italia compresa.

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