CD e DVD: i dati non sono eterni. Attenzione a non perdere informazioni preziose

La pausa ferragostana è utile per fare pulizia nei propri archivi e riflettere sul fatto che le informazioni contenute nelle casse di CD e DVD che si conservano a casa o in ufficio potrebbero essere a rischio.
CD e DVD: i dati non sono eterni. Attenzione a non perdere informazioni preziose

Se utilizzate da anni la tecnologia certamente fino a qualche anno fa avrete salvato su CD prima e su DVD poi gigabyte e gigabyte di dati.
I dischi ottici oggi ormai non si usano più, sostituiti con unità di memoria esterne e server NAS sempre più capienti e veloci. Spesso, però, in quei CD e DVD continuano a essere conservate informazioni di valore, troppo di frequente abbandonate a se stesse stivate in ambienti umidi o esposte a temperature e sbalzi elevati.

Non si conosce l’esatta longevità che i dischi ottici possono raggiungere. Qualche anno fa il governo canadese ha pubblicato uno studio sull’argomento che, sebbene tecnicamente piuttosto completo, non ha risposto alla domanda sull’effettiva durata di CD e DVD concludendo che il loro ciclo di vita può concludersi tra 2 e 200 anni.

Si tratta di un lasso di tempo molto ampio che è funzione, in primis, della qualità del supporto di memorizzazione. Negli anni di massimo utilizzo dei CD e dei DVD la produzione di questi supporti è stata enorme al fine di soddisfare la domanda e assicurare ai consumatori prezzi sempre più bassi.
È quindi accaduto che alcune unità apparse sul mercato non fossero della migliore qualità: il degrado a livello chimico, quindi, è stato sicuramente accelerato.

Il masterizzatore utilizzato e la velocità alla quale sono stati registrati i dati (più bassa è la velocità, meglio è) sono altri fattori importanti; per non parlare di come il supporto è stato successivamente conservato; la presenza di danni fisici (a partire dai tipici graffi).
I problemi causati dalla luce ultravioletta, l’interazione con agenti esterni e contaminanti, il disaccoppiamento degli strati adesivi del disco, l’ossidazione del riflettore, la temperatura, l’umidità sono tutti aspetti che hanno un impatto diretto sulla possibilità di accedere ai dati contenuti nel CD o nel DVD.

Che le informazioni contenute su CD e DVD, prima o poi, vadano perse è una certezza. Come minimo esse diverranno illeggibili con un lettore convenzionale.

Prima che sia troppo tardi è quindi bene creare una copia del contenuto dei CD e DVD più importanti servendosi di hard disk, SSD, unità rimovibili, NAS, storage cloud. Il trasferimento dei dati può essere effettuato usando l’interfaccia e i comandi standard di qualunque sistema operativo.
In Windows si può usare anche Robocopy, uno strumento che consente di ottenere conferma circa l’integrità del file e la corrispondenza con l’originale una volta conclusa l’operazione di copia.

Per alcuni supporti ottici si può decidere di crearne un’immagine in modo da ottenere una copia esatta della struttura del disco sotto forma di file. Allo scopo si possono adoperare applicazioni come Daemon Tools Lite.

Lo spazio necessario per creare la copia di backup di un disco varia molto a seconda del tipo di supporto: per un tipico CD si va dai 700 MB per arrivare ai 4-17 GB di un DVD.

Per quanto riguarda i lettori, ormai da tempo assenti sulla stragrande maggioranza dei PC, su Amazon Italia è possibile trovare una vasta selezione di dispositivi collegabili a porte USB-C e USB-A a partire da pochi euro.

Se si avessero CD e DVD vecchi di 10-20 anni è più probabile che essi presentino degli errori o risultino illeggibili.
Il consiglio è quello di provare a leggerli con più lettori/masterizzatori differenti: non è raro che un dispositivo non sia in grado di gestirli e un altro invece sì.
Per il recupero dei dati da CD e DVD è comunque possibile provare il software IsoBuster, generalmente piuttosto efficace.

Ci sono poi sempre i servizi di recupero dati di tipo professionale che però non sono per nulla economici. Inoltre va detto che se si fossero verificati danni fisici sugli strati inferiori del supporto ottico le informazioni saranno perdute per sempre.

Stando a quanto dichiarato dai produttori, i CD e i DVD dovrebbero essere correttamente conservati a temperature comprese tra 4 e 20 °C in ambienti con un’umidità relativa tra il 20% e il 50%.

Prima di provare a recuperare i dati da un vecchio supporto ottico, una buona idea è pulirlo con un panno di cotone nuovo o in perfette condizioni partendo da centro del CD/DVD e muovendosi in linea retta verso l’esterno. Per la pulizia si consiglia l’acqua distillata o deionizzata. Per la rimozione di impurità più evidenti e ostinate, si può usare una quantità minima di detersivo per piatti diluito oppure alcool.

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