Dispositivi indossabili: devono rispettare le libertà degli utenti secondo FSF

Free Software Foundation (FSF) spinge sull'utilizzo del software libero nel campo dei dispositivi medicali citando alcuni problemi che gli utenti hanno riscontrato nel corso del tempo.
Dispositivi indossabili: devono rispettare le libertà degli utenti secondo FSF

Gli utenti possono oggi scegliere tra un ampio numero di dispositivi indossabili. Noti anche come wearable, sono dispositivi elettronici progettati per essere indossati direttamente sul corpo o integrati negli indumenti. Offrono una serie di funzionalità utili per il monitoraggio, l’assistenza personale, la salute e il benessere.

I dispositivi indossabili possono assumere varie forme e dimensioni: si pensi agli smartwatch, ai bracciali per il fitness, agli occhiali intelligenti, ai device impiantabili. Senza pensare subito ai chip sottopelle, tanti prodotti applicati esternamente sul corpo possono includere una vasta gamma di sensori per raccogliere dati sulle attività fisiche, la frequenza cardiaca, il sonno, il livello di stress e molto altro ancora. Questi dati sono solitamente sincronizzati e analizzati tramite app o software dedicati su smartphone e computer.

FSF suggerisce lo sviluppo di dispositivi indossabili rispettosi della privacy e delle libertà fondamentali

Free Software Foundation (FSF), organizzazione senza scopo di lucro fondata nel 1985 da Richard Stallman, si occupa di promuovere la libertà degli utenti nel mondo del software, puntando sull’importanza dell’uso del software libero. FSF ha recentemente festeggiato i primi 40 anni del sistema GNU e del software libero e continua ancora oggi a operare a difesa e promozione dei principi del software libero, che includono la libertà degli utenti di eseguire, copiare, distribuire, studiare, modificare e migliorare i programmi.

La fondazione non ha l’ambizione di allontanare dall’uso di software proprietario tutti i dispositivi oggi disponibili sul mercato. Sarebbe un’impresa, forse, quasi impossibile. Semmai, il consiglio potrebbe essere quello di evitare l’acquisto e l’utilizzo di dispositivi indossabili che si appoggiano a servizi cloud poco noti, che non chiariscono puntualmente le modalità di trattamento dei dati personali, che trasferiscono le informazioni fuori dai confini dell’Unione Europea (magari anche senza utilizzare forme di protezione crittografiche).

FSF si concentra però sul software che gestisce i dispositivi medicali. Secondo la fondazione, infatti, il software che gestisce questa particolare categoria di prodotti dovrebbe sempre rispettare le libertà degli utenti.

I dispositivi essenziali per la salute devono usare software libero

Nella sua disamina, FSF osserva che oggigiorno si registrano vari casi in cui apparecchi acustici, pompe per insulina, occhi bionici e pacemaker evidenziano gravi problemi a causa dell’utilizzo di software proprietario. Questi casi evidenziano come la dipendenza dal software proprietario possa lasciare gli utenti completamente impotenti di fronte a malfunzionamenti, si spiega dalla fondazione.

Viene citata, ad esempio, l’app LibreLink utilizzata per monitorare i livelli di zucchero nel sangue. Tanti utenti dipendevano da questa app per controllare i loro livelli di glucosio, e un aggiornamento dell’app ha improvvisamente causato il malfunzionamento della stessa, lasciando gli utenti senza un modo affidabile per monitorare un parametro vitale.

La FSF sostiene che il software proprietario rende gli utenti “succubi” delle aziende produttrici, privandoli della libertà di esaminare, modificare e migliorare il software secondo le proprie esigenze. E si fa riferimento anche al caso degli aggiornamenti del sistema operativo Apple iOS che hanno provocato problemi di connettività tra gli apparecchi acustici e gli iPhone, lasciando gli utenti in balìa dei produttori per risolvere tali inconvenienti.

Quali le soluzioni per i dispositivi indossabili rispettosi degli utenti

Una legislazione “ad hoc”, sempre secondo FSF, non sarebbe utile a risolvere questi problemi. Anzi, aggiungiamo noi, certe prese di posizione un po’ troppo oltranziste che si stanno rilevando in terra europea, potrebbero addirittura mettere in pericolo i programmi open source e il mondo del software libero.

Sempre secondo FSF, la soluzione va invece trovata proprio nel sostegno senza riserve del software libero. D’altra parte, esistono già alcuni progetti per alcune tipologie di dispositivi medicali. La fondazione cita ad esempio il software Tympan per gli apparecchi acustici e OpenAPS che gestisce le pompe per insulina. Più complicata la situazione, invece, nel caso dei pacemaker che non vedono ancora il supporto della comunità.

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