ECMA approva il formato Open XML come standard

La ECMA (European Computer Manufacturers Association) International, associazione fondata nel 1961 e dedicata alla standardizzazione delle informazioni e dei sistemi di comunicazione, ha comunicato quest'oggi di aver ufficialmente approvato, con il n...
ECMA approva il formato Open XML come standard

La ECMA (European Computer Manufacturers Association) International, associazione fondata nel 1961 e dedicata alla standardizzazione delle informazioni e dei sistemi di comunicazione, ha comunicato quest’oggi di aver ufficialmente approvato, con il nome di ECMA Open XML, il formato aperto per la memorizzazione di documenti messo a punto da Microsoft ed inizialmente battezzato col nome di “Office Open XML”.
Tutto d’un tratto, quindi, i tre principali word processor – Microsoft Word, Corel WordPerfect ed OpenOffice -, si troveranno a percorrere la medesima strada: due saranno i formati basati su XML che verranno contemporaneamente supportati e gestiti. Il primo è l’OpenDocument (ODF) del consorzio OASIS, l’altro è, appunto, l’ECMA Open XML nato sotto l’ala di Microsoft.
In un comunicato reso pubblico da ECMA si fa notare come, grazie al lavoro approfondito compiuto dal team dell’associazione (sono state preparate circa 6.000 pagine di documentazione tecnica), il formato Open XML sia ora in grado di coprire l’intero spettro dei possibili aspetti che caratterizzano i vari tipi di documento a livello mondiale. “Gli sviluppatori hanno adesso a disposizione un formato che garantisce un ampio livello di flessibilità”, si legge ancora nella nota.
ECMA ha citato anche i contributi costruttivi provenienti da una dozzina di aziende ed istituazioni tra le quali Novell, Apple, Intel, la “British Library”, la “US Library of Congress”.
Sull’altro lato della barricata c’è invece IBM che contesta le azioni intraprese da Microsoft. Secondo “Big Blue”, l’obiettivo del colosso di Redmond sarebbe solo quello di mantenere la sua suite chiusa e “proprietaria” sempre al centro della scena.
Bob Sutor, vice presidente IBM per l’opensource, ha pubblicato in evidenza sul suo blog personale alcune osservazioni che non lasciano adito ad interpretazioni alternative: “riteniamo che lo standard ISO OpenDocument sia ampiamente superiore rispetto alle specifiche Open XML. Si tratta del formato che oggi può garantire, a livello mondiale, massima competitività, innovazione e costi più contenuti per gli utenti. ODF è un esempio di uno standard realmente aperto che guarda al futuro. Open XML rappresenta già il passato. Noi (IBM) abbiamo votato per il futuro”.
Il commento di Microsoft non tarderà certo ad arrivare.

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