Netflix 4K: come riprodurre i contenuti in UHD

Quali accortezze è necessario adottare per riprodurre i contenuti Netflix in 4K UHD. Gli aspetti da tenere in considerazione.

Disponete di un moderno TV 4K UHD e siete alla ricerca di contenuti che garantiscano la massima qualità visiva? Sia Amazon Prime Video che Netflix (ma anche Disney+, YouTube, Infinity+ e Rai Play) offrono una buona raccolta di contenuti in ultra alta definizione.

Quando abbiamo offerto alcuni consigli su come scegliere un televisore abbiamo parlato del pannello che montano questi prodotti e della risoluzione supportata. Abbiamo inoltre posto l’accesso sul significato delle sigle e delle tecnologie HDR10, HDR10+ e Dolby Vision che permettono di godere di una più ampia gamma cromatica.

I pannelli 4K UHD utilizzano un numero di pixel che è quattro volte superiore rispetto ai tradizionali TV Full HD 1080p il cui utilizzo (o meglio il supporto per MPEG-4) è diventato essenziale da ottobre 2021 per fruire di alcuni canali sul digitale terrestre.
I TV 4K UHD gestiscono 2.160 linee orizzontali (3840 x 2160 pixel) per un numero di pixel complessivi che è appunto quadruplicato rispetto alla risoluzione Full HD (1920 x 1080 pixel).

Esiste anche il formato Full Ultra HD che porta la risoluzione a 7620 x 4320 pixel come abbiamo visto nell’articolo sulle differenze tra risoluzioni 4K UHD.

Come riprodurre i contenuti Netflix 4K UHD

La piattaforma Netflix è sicuramente uno dei migliori modi per mettere alla prova il proprio televisore compatibile 4K UHD spremendo al massimo le sue potenzialità.

Come fare per riprodurre contenuti 4K su Netflix ed essere certi che siano davvero tali?
In primis una precisazione importante: Netflix permette di accedere alle versioni 4K dei contenuti presenti nel suo catalogo soltanto sottoscrivendo un piano di abbonamento Premium. Diversamente la qualità scendere a Full HD e SD. Per SD o standard definition Netflix non intende comunque necessariamente 480p (sebbene in qualche documento appaia tale risoluzione) ma qualcosa di pari o inferiore a 720p (risoluzione in ogni caso pari ad almeno 480p).

Per chi volesse passare al piano Premium Netflix, è sufficiente accedere al proprio account, cliccare su Informazioni sul piano quindi su Cambia piano.

Su Netflix, inoltre, non tutti i contenuti che siamo interessati a riprodurre sono sempre e comunque disponibili in 4K. Provate a cercare semplicemente 4K nella casella di ricerca di Netflix per ottenere esclusivamente la lista dei titoli disponibili in streaming Ultra HD.
Con Surfshark o altre VPN si può ottenere l’accesso a un catalogo Netflix più ampio a seconda del Paese in cui ci si trova. Netflix ne parla in questo documento di supporto invitando a disattivare la VPN quando non comparissero contenuti disponibili nella propria area geografica, ad esempio in Italia.

Che sia una TV, un computer o uno smartphone, è possibile che il dispositivo che si sta utilizzando non supporti la riproduzione di contenuti 4K. Selezionando un contenuto 4K, Netflix cercherà di inviarli in streaming usando tale risoluzione (quindi con un maggiore impegno della banda di rete e generando più traffico dati) ma il dispositivo non sarà in grado di mostrare il contenuto in qualità UHD.

È utile rimarcare anche che se si utilizza Netflix in streaming con un dispositivo esterno collegato al monitor, per ottenere contenuti 4K UHD HDR è necessario che le connessioni siano compatibili HDMI 2.0 e HDCP 2.2. Se si usa l’interfaccia DisplayPort è meglio scegliere una versione pari o superiore alla 1.3.

Quanto ad HDCP (High-Bandwidth Digital Content Protection) è un sistema di protezione dei contenuti (DRM): non sarà possibile visualizzare contenuti in 4K se il dispositivo sorgente, i collegamenti e lo schermo non aderiscono alle specifiche HDCP 2.2.
Qualora lo schermo fosse compatibile solo con HDCP 1.4, ad esempio, la risoluzione sarà limitata a 1080p. Se per lo streaming si utilizzasse una console di gioco, tutti i dispositivi adottati devono essere a loro volta compatibili HDCP 2.2.

Anche attivando il piano Premium e usando dispositivi compatibili, Netflix non è configurato per abilitare lo streaming 4K per impostazione predefinita.
Di norma nelle impostazioni del servizio si troverà preselezionata la modalità “Auto: ciò significa che Netflix cerca di raggiungere la migliore qualità possibile a seconda del dispositivo e della connessione dati che stiamo utilizzando.
Il meccanismo chiamato adaptive bitrate streaming (ABR) regola automaticamente i parametri tecnici del flusso audio e video in base alla banda effettivamente disponibile lato utente in ogni momento.
È tuttavia possibile cambiare questa impostazione facendo in modo che la risoluzione 4K venga sempre e comunque sfruttata. Per farlo si deve accedere a ciascun account configurato su Netflix, scegliere Il mio profilo e Impostazioni di riproduzione.

Vale la pena evidenziare che questa opzione si applica a tutti i contenuti e a tutti i dispositivi: se si passa spesso da un dispositivo all’altro o se si ha un piano dati limitato (soglia di gigabyte da non superare su base mensile come nel caso delle connessioni Internet senza linea fissa), si dovrebbe evitare questo tipo di regolazione e porvi particolare attenzione.

In termini di banda di rete va tenuto ben presente che Netflix richiede una connessione Internet capace di assicurare almeno 25 Mbps in downstream per vedere contenuti 4K UHD HDR (consigliamo la lettura dell’articolo che prende in esame quanti colori può vedere l’occhio umano).
Già in passato avevamo visto quanta banda è necessaria per non avere problemi con lo streaming.
Ciò non significa che Netflix utilizzerà stabilmente 25 Mbps di banda per qualunque contenuto 4K ma che esso va considerato come un valore in termini di banda che la connessione di rete deve fornire in qualunque momento per non riscontrare problemi con il conseguente abbassamento automatico della risoluzione.

Si può avere anche una connessione ultrabroadband ma se la si stesse impegnando pesantemente, anche da altri dispositivi collegati in rete locale, ad esempio per scaricare file di grosse dimensioni, allora i 25 Mbps di banda potrebbero non essere sempre disponibili (qui la banda richiesta da Netflix per i contenuti alle varie risoluzioni).

Monitorare il traffico di rete e usare QoS (Quality of Service) ovvero la prioritizzazione dei pacchetti dati può aiutare molto a non avere problemi durante lo streaming con Netflix e con altre piattaforme similari.
Un semplice speed test con lo strumento web di Netflix o con lo speed test de IlSoftware.it aiutano comunque a verificare la banda disponibile in un dato momento.

Parlando di consumo dati di Netflix l’azienda conferma che con la qualità massima si può arrivare a “consumare” 1 GB ogni 20 minuti di visione.
25 Mbps equivalgono infatti a un consumo di 3,125 MB al secondo: calcolatrice alla mano fanno circa 3,75 GB ogni 20 minuti e 11 GB l’ora.
Con il risparmio dati, attivabile nelle impostazioni Netflix per i piani a consumo (numero di gigabyte limitato), si potrà consumare appena 1 GB per ben 6 ore di visione.

Netflix utilizza un’architettura intelligente e distribuita su scala globale che fornisce i dati in streaming da sistemi posti fisicamente il più vicino possibile agli utenti finali.
Possono comunque presentarsi saltuari problemi di congestione o di routing che causeranno il decadimento delle prestazioni e, di conseguenza, della qualità del flusso video. In questi casi si potrebbe tentare l’utilizzo di una VPN se il problema è di routing quindi riguarda l’instradamento dei pacchetti dati: con un servizio VPN, infatti, i pacchetti seguono rotte completamente diverse e si potrebbero così tamponare il problema.

In caso di connessione Internet lenta è possibile risalire al problema e agire di conseguenza attivando sulla LAN, presso l’operatore di telecomunicazioni oppure usando, come detto, un servizio VPN per modificare la rotta seguita dai pacchetti dati.

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