VMware Player: Linux "ospita" Windows e viceversa

[img1] I personal computer oggi in commercio hanno una potenza di calcolo enorme.

I personal computer oggi in commercio hanno una potenza di calcolo enorme. VMware sfrutta le risorse del personal computer fisico, reale, per creare un sistema virtuale: il software consente di creare (emulare in software) un nuovo personal computer “dentro” a quello con il quale siete abituati a lavorare. All’interno del nuovo “personal computer virtuale” è possibile installare qualsiasi sistema operativo: qualunque versione di Windows o qualsiasi distribuzione Linux.
E’ ovvio che un’emulazione software non consente di ottenere le stesse prestazioni che si hanno eseguendo il sistema operativo direttamente sull’hardware reale. Grazie a strumenti come VMware si aprono però scenari che in passato sarebbero risultati pressoché fantascientifici: è possibile, per esempio, fruire di una macchina Linux senza abbandonare Windows; le aziende possono utilizzare vecchi gestionali DOS (ancora oggi ampiamente diffusi) emulando un pc MS DOS da ambiente Windows 2000 o XP; è possibile attivare un server web, un server FTP, un server mail sulla macchina virtuale per testarne le funzioni prima di adottarlo nella propria rete e così via. Si può pensare, inoltre, di creare una o più macchine virtuali (con altrettanti sistemi operativi installati) con lo scopo di provare programmi senza danneggiare il sistema sul quale si lavora abitualmente. VMware supporta splendidamente la rete locale: ciò significa che le macchine virtuali che si creano possono essere “viste” dagli altri host della LAN esattamente come se si trattassero di normali personal computer “fisici”. Enormi i vantaggi che ne derivano.
Cliccando qui potete visionare alcuni esempi di macchine virtuali in esecuzione all’interno di diversi sistemi operativi “host”.

VMware, distribuito in varie versioni, è un prodotto commerciale (la versione Workstation Standard costa 189 Dollari USA): sono comunque prelevabili versioni di prova a scadenza (trial).

La novità è che è stato rilasciato un interessante tool gratuito – VMware Player 1.0 – che consente di eseguire qualunque immagine di macchina virtuale precedentemente creata con le versioni commerciali di VMware, con “Virtual PC” di Microsoft o mediante Symantec Live State Recovery Disk.

VMware Player supporta i seguenti sistemi operativi “guest” (che possono cioé essere eseguiti come macchine virtuali): tutte le versioni di Windows compreso Vista (supporto sperimentale); distribuzioni Linux Mandrake, RedHat, SUSE, Turbolinux, Novell, Ubuntu; FreeBSD; Novell Netware Server, Sun Solaris.

Una volta installato VMware Player, è subito possibile caricare l’immagine di qualunque macchina virtuale.
Sul sito di VMware (ved. questa pagina), è disponibile per il download Browser Appliance Virtual Machine. Si tratta dell’immagine di una macchina virtuale basata sul sistema operativo Ubuntu Linux 5.10 contenente le più recenti versioni del browser Mozilla Firefox.
Caricandola, si potrà navigare con sicurezza sul web, liberi dalle paure di incorrere in spyware e malware. A “navigazione” terminata, verranno automaticamente eliminate la cache del browser, l’elenco delle password digitate, gli URL visitati e molto altro ancora. In questo modo si potrà proteggere la propria privacy.

Sempre sul sito ufficiale di VMware vengono segnalate anche altre immagini di macchine virtuali (ved. questa pagina). Le varie macchine virtuali in elenco permettono di effettuare le operazioni più disparate.
Grazie a VMware Player si ha la possibilità di provare numerose distribuzioni Linux installando software in tutta tranquillità.
Il software è prelevabile gratuitamente nella versione per Windows cliccando qui oppure, facendo riferimento a questa pagina nelle versioni per Linux.

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