Geolocation: Google spiega come escludere le reti Wi-Fi

Non volete che la vostra rete Wi-Fi entri a far parte del database mantenuto da Google? Inserite il suffisso "_nomap" nel SSID ("service set identifier") della vostra wireless, si che si tratti di una rete aziendale che di una rete domestica.

Non volete che la vostra rete Wi-Fi entri a far parte del database mantenuto da Google? Inserite il suffisso “_nomap” nel SSID (“service set identifier“) della vostra wireless, si che si tratti di una rete aziendale che di una rete domestica.
Disinstallato definitivamente il modulo sniffer, “colpevole” di aver in passato registrato alcuni blocchi di informazioni in transito sulle reti Wi-Fi aperte, incontrate dalle autovetture di Google durante i loro percorsi su è giù per l’Europa con lo scopo di raccogliere immagini panoramiche a 360 gradi, Google presenta oggi una modalità che consente di essere esclusi dalla registrazione della posizione della propria rete Wi-Fi.

Come noto, infatti, sia Google che altre aziende concorrenti utilizzano la disposizione geografica delle varie reti Wi-Fi con lo scopo di stabilire la posizione di un utente. Nei casi in cui, ad esempio sugli smartphone e sulle altre tipologie di dispositivi mobili, il modulo GPS non è utilizzabile o manca all’appello, è possibile verificare gli SSID delle reti wireless rilevate nelle vicinanze in modo tale da stimare la posizione dell’utente con una buona approssimazione. “E’ una buona alternativa all’approccio tradizionale“, osserva Peter Fleischer di Google, “perché è più veloce, funziona in ambienti chiusi ed è più rispettosa in termini di consumo della batteria“.
In questo nostro articolo abbiamo già evidenziato come oltre al SSID venga solitamente registrato anche l’indirizzo MAC associato all’access point Wi-Fi.

Le informazioni relative agli access point wireless che conserviamo nei nostri database non identificano le singole persone“, ha voluto precisare Fleischer. “Come anticipato a settembre, tuttavia, è possibile far qualcosa in più per risolvere le preoccupazioni in materia di privacy“.

L’aggiunta del suffisso “_nomap” al SSID viene valutata come una mossa di semplice implementazione che comunicherà a Google l’intenzione di non voler essere inseriti nel loro database. “La prossima volta che il dispositivo di un qualunque utente invierà ai server di Google il nome del vostro access point, il nostro sistema rileverà la presenza dell’indicazione _nomap e provvederà quindi a rimuovere la rete wireless dal database usato per i servizi di geolocation“, si legge in questa pagina di supporto.

Ci auguriamo che anche altri fornitori di servizi di localizzazione geografica possano presto abbracciare la medesima convenzione in modo tale che possa essere universalmente utilizzata“, ha concluso Fleischer.

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