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L’ecosistema digitale sta vivendo una trasformazione epocale grazie all’espansione di Google nel campo dell’Intelligenza Artificiale.
L’ultima evoluzione, la modalità AI Mode, si configura come un vero e proprio salto generazionale, ridefinendo i confini della ricerca online. Da semplice motore di ricerca, la piattaforma si trasforma ora in un assistente personale capace di comprendere e interagire in oltre 200 paesi, inclusa l’Italia.
Il cuore pulsante di questa rivoluzione è rappresentato dall’integrazione di ben 35 nuove lingue, tra cui l’arabo, il vietnamita, il cinese e il tedesco. L’aggiornamento non si limita a un semplice ampliamento del vocabolario: la tecnologia di Gemini, che alimenta la nuova modalità, permette una comprensione profonda delle sfumature culturali e delle specificità idiomatiche, offrendo così risposte che non sono solo corrette dal punto di vista grammaticale, ma anche contestualizzate rispetto alle esigenze locali.
L’accesso a AI Mode avviene in modo intuitivo: gli utenti delle regioni supportate troveranno un pulsante dedicato direttamente nella barra di ricerca, oppure potranno collegarsi tramite un URL specifico.
Una svolta epocale per le ricerche online
La vera innovazione risiede nella natura multimodale dell’assistente. Non si tratta più solo di digitare parole chiave: l’utente può ora caricare immagini, porre domande complesse tramite input vocale e ricevere risposte arricchite da elementi visivi. La ricerca visiva consente, ad esempio, di scattare una foto a un monumento sconosciuto e ottenerne immediatamente l’identità, oppure di fotografare un oggetto e ricevere suggerimenti su dove acquistarlo, includendo rivenditori specifici e dettagli utili per lo shopping online.
L’espansione internazionale di AI Mode, avviata negli Stati Uniti a giugno, rappresenta una risposta strategica all’avanzata di concorrenti come Microsoft e altri player nel settore dell’AI conversazionale. Secondo Hema Budaraju, vicepresidente di Google Search Product Management, l’impiego dei modelli Gemini garantisce una capacità superiore di interpretare i contesti culturali e linguistici, migliorando sensibilmente la pertinenza e la qualità delle risposte generate dall’assistente.
Questa evoluzione, tuttavia, non è priva di sfide. L’introduzione di sistemi così avanzati solleva interrogativi rilevanti in materia di privacy, accuratezza delle informazioni e trasparenza algoritmica. La possibilità che l’AI sintetizzi risposte dirette comporta nuove responsabilità in termini di verifica delle fonti e di affidabilità dei contenuti generati. Gli utenti si trovano così di fronte a un’esperienza di ricerca che abbandona il tradizionale modello basato su elenchi di link per abbracciare una conversazione dinamica e contestualizzata, ma devono anche acquisire nuovi strumenti critici per valutare l’attendibilità delle risposte ricevute.