Google banna queste app, rubavano i dati degli utenti

Alcuni applicativi anche famosi nel mondo Android, sono stati eliminati ufficialmente da Google per la loro pericolosità.

I pericoli sono sempre dietro l’angolo, ma gli attuali sistemi operativi riescono a sopperire a queste problematiche prima che gli utenti possono accorgersene. Tutto ciò accade molto spesso, ma qualche volta può anche sfuggire qualcosa, come accaduto a Google all’interno del Play Store.

Il famoso market riservato ad applicazioni e giochi offre un numero di titoli smisurato e tra tutti questi ogni tanto potrebbe capitare qualche mela marcia. Il problema andrebbe ad infierire sulla sicurezza e sulla privacy degli utenti, motivazione per la quale Google ha aumentato in maniera notevole gli strumenti di security negli ultimi anni.

Questi si occupano del monitoraggio delle applicazioni pubblicate all’interno del Play Store, sistema che fortunatamente ha funzionato nel caso di due applicazioni.

Google ha bannato definitivamente due applicazioni che rubavano dati agli utenti

Come riportano alcune fonti ufficiali, due applicazioni molto diffuse sul Play Store e sugli smartphone degli utenti avrebbero portato non pochi problemi. Oltre 1,5 milioni di persone utilizzavano i due applicativi che sono File Recovery e File Manager.

In entrambi i casi le applicazioni non svolgevano solo le funzioni per cui erano state create e pubblicizzate all’interno del Play Store. Gli applicativi infatti si sono rivelati dannosi, essendo in grado di sottrarre senza il consenso degli utenti sia dati personali che altre informazioni, inviandoli poi ai server in Cina.

Come avevano dichiarato gli sviluppatori delle due piattaforme, il numero di dati acquisito sarebbe stato sensibilmente minore rispetto a quanto accaduto in realtà. I dati in questione riguardavano immagini, video, posizione dell’utente in tempo reale, contatti personali e anche informazioni di rete.

Purtroppo in questi casi gli utenti non hanno modo di salvaguardare la loro privacy, trattandosi di applicazioni con tantissime referenze dalla loro parte. Il grande numero di download infatti spingeva sempre più persone a fare affidamento sulle prestazioni delle due app, oggi bannate dal Play Store.

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