Google Foto, aggiornata la funzione AI Ask Photos: cosa cambia?

Google Foto migliora la funzione AI 'Ask Photos', ora più veloce e precisa grazie ai modelli Gemini.
Google Foto, aggiornata la funzione AI Ask Photos: cosa cambia?

Per Google Foto, l’introduzione della  funzione avanzata di ricerca denominata Ask Photos, ha rappresentato una vera e propria svolta.

Dopo una pausa forzata a causa di problemi tecnici, Google ha deciso di rinnovare questa funzionalità basata sull’Intelligenza Artificiale introducendo significativi miglioramenti per quanto concerne l’esperienza utente, la velocità e le prestazioni complessive.

Grazie all’implementazione dei potenti modelli Gemini, la funzione segna un importante progresso nella gestione degli archivi fotografici personali. Gli ingegneri di Mountain View hanno tenuto conto del feedback degli utenti, sviluppando un sistema che consente risposte immediate per le ricerche più semplici, mentre le query più complesse vengono elaborate in background. Questo approccio mira a rendere la ricerca fotografica più fluida e intuitiva, adattandosi alle esigenze di chi gestisce grandi quantità di immagini.

La funzione Ask Photos migliorata tenendo conto dei feedback dell’utenza

La vera innovazione di Ask Photos risiede nella capacità di comprendere e rispondere a domande articolate in linguaggio naturale. Ora è possibile interrogare il proprio archivio fotografico con richieste come “Mostrami le foto della mia ultima vacanza al mare” o “Trova le immagini scattate a Parigi nel 2019”. Questo rappresenta un cambio di paradigma nell’interazione con i propri ricordi digitali, eliminando la necessità di tag o metadati predefiniti e semplificando la gestione di gallerie molto affollate.

Un altro aspetto rilevante del rilancio è l’ampliamento della disponibilità del servizio. Dopo una prima fase di accesso anticipato, Google ha reso la funzione fruibile a un numero maggiore di utenti negli Stati Uniti, confermando il proprio impegno nell’integrazione di strumenti basati sull’AI nella quotidianità. Questa espansione apre la strada a una diffusione più ampia, ponendo le basi per un utilizzo globale della tecnologia.

I modelli Gemini, alla base di questa rivoluzione, sono stati progettati specificamente per comprendere il linguaggio naturale e analizzare contenuti visivi. Ciò rende la ricerca fotografica più intuitiva e meno dipendente da classificazioni manuali, garantendo una maggiore efficienza e precisione nel recupero delle immagini.

Sebbene la funzione avesse inizialmente mostrato alcune criticità, come dichiarato da un membro del team di Google Foto, le recenti ottimizzazioni sembrano aver risolto gran parte dei problemi di prestazioni e usabilità. Per gli utenti interessati a esplorare questa tecnologia, Google ha pubblicato una guida dettagliata sull’utilizzo della funzione e sui requisiti necessari per accedervi. Questo supporto rappresenta un ulteriore passo avanti verso una maggiore accessibilità e comprensione della tecnologia da parte del pubblico.

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