Google Foto pronto a integrare l'editor AI Nano Banana?

Google potrebbe integrare Nano Banana in Google Foto: editing AI avanzato, 10M nuovi utenti, 200M modifiche per uno strumento rivoluzionario.
Google Foto pronto a integrare l'editor AI Nano Banana?

L’universo delle app fotografiche sta per essere rivoluzionato da una possibile novità che promette di cambiare radicalmente il modo in cui milioni di utenti modificano le proprie immagini.

Un’analisi approfondita del codice della versione 7.47.0.810631069 di Google Foto ha infatti svelato indizi sull’arrivo di un potente strumento per l’editing di immagini AI: la tecnologia Nano Banana, finora appannaggio esclusivo dell’app Gemini. La scoperta si è concretizzata con l’individuazione di un nuovo pulsante denominato Create, lasciando intravedere una possibile integrazione che potrebbe trasformare la classica esperienza di archiviazione fotografica in una suite creativa di nuova generazione.

Se questa integrazione dovesse concretizzarsi, rappresenterebbe un cambiamento significativo nell’approccio all’editing fotografico per l’utente medio. Fino ad oggi, chi desiderava sfruttare le capacità avanzate di Nano Banana era costretto a passare da un’applicazione all’altra, con inevitabili perdite di tempo e di fluidità nel flusso di lavoro. Con la nuova funzionalità, invece, le modifiche più complesse – come il cambio di abito nei ritratti, la fusione di immagini multiple o l’applicazione di stili artistici – potranno essere effettuate direttamente all’interno di Google Foto, senza soluzione di continuità.

Negli scorsi giorni, tra l’altro, alcuni indizi riguardanti la presenza dello stesso strumento sono stati individuati su Image Playground di Apple.

Nano Banana è il futuro dell’editing immagini con AI

Il successo già registrato da Nano Banana nell’app Gemini è testimoniato da numeri impressionanti: dal suo lancio nell’agosto 2025, la piattaforma ha attirato oltre 10 milioni di nuovi utenti e ha permesso la realizzazione di più di 200 milioni di modifiche fotografiche. Questi dati spiegano perfettamente l’interesse di Google per una possibile integrazione diretta di questo strumento nel suo ecosistema, con l’obiettivo di offrire agli utenti un’esperienza di editing sempre più evoluta e accessibile.

È fondamentale, tuttavia, distinguere questa potenziale novità dalla recente introduzione della funzione Help Me Edit (nota anche come “Ask Photos”). Mentre quest’ultima consente modifiche semplici attraverso comandi testuali, Nano Banana si spinge molto oltre, offrendo la possibilità di mantenere intatti i tratti del soggetto anche durante trasformazioni sostanziali, oppure di combinare creativamente immagini differenti, garantendo risultati che fino a poco tempo fa sembravano irraggiungibili per un’utenza consumer.

Nonostante le prospettive entusiasmanti, l’indiscrezione solleva anche alcune incognite. Il semplice riferimento nel codice non costituisce una garanzia di rilascio imminente: la funzione potrebbe rimanere in fase di test per mesi, o addirittura non vedere mai la luce pubblicamente. Inoltre, la disponibilità attuale della scheda Create risulta limitata agli utenti statunitensi, suggerendo che un eventuale rollout avverrà in modo graduale e con restrizioni geografiche ben precise.

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