/https://www.ilsoftware.it/app/uploads/2025/07/chrome-riattivare-ublock-origin.jpg)
Con il rilascio di Chrome 138 è entrata in vigore una delle modifiche più impattanti per il mondo delle estensioni per il browser: la disattivazione definitiva del supporto a Manifest V2, il framework su cui si basano estensioni storiche e potenti come uBlock Origin. Microsoft, con il suo browser Edge, sta seguendo a ruota.
Il risultato? Tutte le estensioni basate su Manifest V2 sono automaticamente disabilitate senza possibilità di riattivazione tramite interfaccia utente, a differenza di quanto era ancora possibile nelle versioni precedenti. Tuttavia, con una serie di modifiche avanzate alle impostazioni di Chrome, è ancora possibile riattivare uBlock Origin e altre estensioni MV2. Anche se ormai il tempo stringe.
Cosa sono Manifest V2 e V3? A cosa servono?
Manifest V2 è la seconda generazione del file che descrive le estensioni per Chrome, un meccanismo che definisce cosa un’estensione può fare, quali API può usare e come interagisce con il browser. Con Manifest V2, gli sviluppatori avevano accesso a potenti funzionalità per il filtraggio dei contenuti Web in tempo reale, inclusa la possibilità di bloccare le richieste di rete in modo dinamico, condizione essenziale per estensioni come uBlock Origin.
Il passaggio forzato a Manifest V3 elimina molte di queste funzionalità. Tra queste anche la possibilità di usare webRequest in modalità blocking, sostituendole con l’API declarativeNetRequest
, molto più limitata. La scelta ha un impatto diretto, ad esempio, sull’efficacia degli adblocker.
L’API webRequest in modalità blocking permetteva a estensioni come uBlock Origin di intercettare, modificare e bloccare dinamicamente le richieste HTTP/S prima che raggiungessero il sito di destinazione. Estremamente potente, consentiva agli sviluppatori di creare regole personalizzate, aggiornabili in tempo reale, per filtrare pubblicità, tracker, script malevoli e altro ancora.
A differenza di webRequest, declarativeNetRequest
non permette un controllo diretto e dinamico delle richieste, ma si basa su filtri predefiniti e statici, dichiarati in anticipo nel codice dell’estensione. Ciò limita fortemente il numero di regole attive (c’è un tetto massimo); la complessità delle regole (niente condizioni dinamiche); la possibilità di aggiornamenti personalizzati e tempestivi dei filtri.
Come riattivare uBlock Origin su Chrome 138 (ancora per poco)
Per chi usa uBlock Origin e vuole continuare a servirsene anche dopo l’aggiornamento a Chrome 138, è ancora possibile procedere con un workaround attraverso i flag di Chrome.
Basta infatti digitare chrome://flags
nella barra degli indirizzi del browser quindi cercare Temporarily unexpire M137 flags. L’impostazione corrispondente deve essere posta su Enabled per poi autorizzare il riavvio del browser Web.
Quando uscirà Chrome 139, si dovrà ripetere la procedura andando questa volta alla ricerca del flag chiamato Temporarily unexpire M138 flags.
Tornando nella pagina chrome://flags
, si deve digitare MV2
quindi richiedere la disattivazione di ciascuna delle seguenti impostazioni:
- Extension Manifest V2 Deprecation Warning Stage
- Extension Manifest V2 Deprecation Disabled Stage
- Extension Manifest V2 Deprecation Unsupported Stage
Contemporaneamente, bisogna selezionare Enabled in corrispondenza dell’impostazione Allow legacy extension manifest versions per poi riavviare Chrome ancora una volta.
Chrome 140: la fine definitiva?
Con il rilascio di Chrome 140, Google prevede di rimuovere definitivamente i flag che oggi permettono il ritorno di Manifest V2. In quella fase, l’unico modo per continuare a usare uBlock Origin sarà avviare Chrome con specifici parametri via riga di comando, modificando il collegamento all’eseguibile.
Tuttavia, anche questa soluzione sarà temporanea: Google ha chiarito che l’obiettivo è eliminare ogni possibilità di utilizzare Manifest V2, lasciando solo Manifest V3 come standard.