Addio app dedicate, benvenuta Search-centricity. Google ha deciso di integrare completamente il servizio meteorologico nel motore di ricerca, dismettendo l’esperienza autonoma che per anni ha caratterizzato Android.
Le scorciatoie sulla homescreen che rimandavano all’app Meteo, con la simpatica mascotte Froggy, ora conducono direttamente a una pagina di ricerca: un cambio di strategia radicale che costringe milioni di utenti a ripensare il modo di consultare le previsioni del tempo.
Personalizzazione e questione privacy
La personalizzazione rimane possibile, ma con limitazioni significative. Toccando i tre puntini sulla card meteo è ancora possibile aggiungere un collegamento alla schermata principale, però questo non apre più un’app vera e propria: reindirizza sempre verso Google Search. Per chi desidera maggiore autonomia e controllo sulla propria esperienza, il Play Store offre alternative consolidate come The Weather Channel, AccuWeather, 1Weather e Weather & Radar, tutte dotate di widget avanzati e funzioni specifiche che mantengono una maggiore indipendenza dall’ecosistema Google.
Dal punto di vista strategico, la mossa riflette una visione più ampia di Google: meno frammentazione, più integrazione, aggiornamenti coordinati. Questa filosofia mira a semplificare l’esperienza utente e a garantire coerenza nel servizio. Tuttavia, comporta anche implicazioni critiche sulla privacy. L’unificazione dei dati meteo sotto Google Search significa che informazioni sulla localizzazione, cronologia di ricerca e preferenze personali confluiranno in un unico sistema di profilazione, aspetto fondamentale per chi vuole limitare la propria esposizione ai colossi tech.