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Gemini Computer Use, la soluzione di Google che porta l’AI agent direttamente dentro le interfacce digitali, apre scenari inediti per lo sviluppo e la gestione delle applicazioni online.
L’introduzione della variante Gemini 2.5 rappresenta un passo avanti cruciale: non più una semplice capacità di lettura o comprensione visiva delle pagine, ma una vera e propria interazione UI che consente all’Intelligenza Artificiale di compiere azioni concrete.
Il sistema, infatti, interpreta istruzioni sia testuali che visive, traducendole in operazioni pratiche all’interno del browser: dal click su pulsanti, alla compilazione di form, fino al drag & drop di elementi complessi. Questa nuova frontiera dell’automazione Web permette di abbattere la distanza tra uomo e macchina, offrendo strumenti avanzati per l’esecuzione di task online.
Un arsenale di azioni per il web
Il cuore dell’innovazione risiede nell’ampio set di 13 azioni specifiche che la piattaforma mette a disposizione per manipolare le interfacce digitali. Attraverso questi comandi, sviluppatori e aziende possono creare AI agent in grado di navigare autonomamente su qualsiasi sito, senza la necessità di API dedicate o integrazioni custom. La tecnologia consente così all’AI di interagire direttamente con interfacce pensate originariamente per l’utente umano, eliminando colli di bottiglia e rendendo l’automazione Web più accessibile e potente che mai.
Google sottolinea come Gemini Computer Use abbia superato i principali concorrenti nei benchmark dedicati al controllo di ambienti web e mobile. Le performance, misurate in termini di precisione nell’esecuzione e rapidità di risposta, evidenziano un netto vantaggio competitivo. Questi risultati sono particolarmente rilevanti nei contesti dove la rapidità di automazione si traduce in efficienza operativa e dove la precisione riduce drasticamente il rischio di errori, aspetto fondamentale per applicazioni mission-critical.
Le potenzialità di Gemini 2.5 si estendono a una vasta gamma di applicazioni. In ambito enterprise, il sistema si rivela prezioso per il collaudo automatizzato delle interfacce e per la gestione di operazioni ripetitive su piattaforme web, riducendo il carico di lavoro manuale e migliorando la qualità dei processi. Allo stesso tempo, apre nuove prospettive per la creazione di assistenti digitali personali in grado di eseguire task online per conto dell’utente: dalla prenotazione di servizi alla compilazione di documenti, semplificando la vita quotidiana e ottimizzando il tempo a disposizione.
Questione sicurezza
Nonostante i vantaggi evidenti, Google ha scelto di integrare robuste misure di sicurezza. Un sistema di verifica in tempo reale analizza ogni operazione proposta dall’agente, mentre regole stringenti impongono il blocco o la richiesta di conferma per attività considerate a rischio.
Tuttavia, permangono interrogativi rilevanti: come garantire la tutela dei dati sensibili? Quali strategie adottare per prevenire comportamenti inattesi del modello? E soprattutto, in che modo assicurare la conformità alle normative sulla privacy quando l’AI agisce per conto degli utenti? La risposta passa necessariamente attraverso una supervisione umana costante e la definizione di linee guida chiare, così da mitigare ogni rischio operativo e legale.