Google pensa alla "tracciabilità" degli utenti di Chrome

Google potrebbe dare una scossa al mercato dell'advertising online accantonando l'utilizzo dei cookie.

Google potrebbe dare una scossa al mercato dell’advertising online accantonando l’utilizzo dei cookie. L’azienda di Mountain View starebbe valutando l’inserimento nel browser Google Chrome di una tecnologia in grado di tracciare anonimamente ciascun utente del suo browser. Si tratterebbe di un identificativo univoco che restituirebbe informazioni aggregate sulle abitudini e sulle preferenze di ciascun individuo. Obiettivo? Quello di esporre messaggi pubblicitari sempre più pertinenti che possano raccogliere massimo interesse da parte dei visitatori dei vari siti web.
Si tratta di una mossa che, ovviamente, potrebbe essere utilizzata innanzi tutto per rimpinguare il portafoglio di Google che già nel 2012, secondo le statistiche di eMarketer, deteneva il 44,9% del mercato pubblicitario online. Nettamente più distaccate realtà come Yahoo!, Facebook e Microsoft, rispettivamente con il 7,4%, 6,5% e 5,7% del totale.

La notizia, pubblicata nelle pagine di USA Today, arriverebbe da una persona molto vicina a Google che sarebbe tra l’altro impegnata allo sviluppo della nuova tecnologia, forse battezzata AdID.

Non è detto che Google prosegua su questa strada anche perché si tratta di un campo sul quale è indispensabile muoversi con la massima cautela. Il rischio di causare malumori nell’utenza è sempre molto elevato ed è indispensabile trovare il giusto equilibrio tra le necessità degli inserzionisti, di chi fa business online e la privacy degli utenti.
Il gratis sulla Rete è morto e sepolto da tempo: chi fornisce un servizio affronta dei costi e qualcuno deve pur pagarli. È quindi importante esserne consapevoli senza assumere posizioni intransigenti e controproducenti. Sull’altro versante, però, è importante che non si guardi a soluzioni che possano essere percepite dall’utenza come eccessivamente penalizzanti.

Come Google intenda implementare la tecnologia AdID è tutto da scoprire: in che modo l’utente potrà personalizzarne il funzionamento? Secondo fonti vicine alla società di Larry Page e Sergey Brin, per poter attingere all’identificativo univoco di Chrome, gli inserzionisti dovranno accettare alcune linee guida mentre agli utenti sarà fornita la possibilità di controllare in modo più efficace la propria privacy sul web.

Per conoscere l’attuale “stato dell’arte”, suggeriamo la lettura del nostro articolo Che cosa sono i cookie: la verità su come gestirli, rimuoverli e difendere la privacy sul web.

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