![Google Play Store nasconderà le app Android più vecchie: quando succederà Google Play Store nasconderà le app Android più vecchie: quando succederà](https://cdn.ilsoftware.it/jfxEBGd7FMGfUupV65lMCU6PvFE=/1120x700/filters:format(webp)/https://www.ilsoftware.it/app/uploads/2023/05/img_24367.jpg)
Chi sviluppa app Android lo sa bene: il valore API Level identifica in modo univoco una specifica versione della piattaforma che viene messa a disposizione dei programmatori.
La pagina con la lista degli API Level indica, ad esempio, che per Android 10 viene utilizzato un API Level 29, per Android 11 API Level 30 e per Android 12 API Level 31. Il framework che Google mette a disposizione per ciascun API Level permette di interagire con il sottostante sistema Android.
L’azienda statunitense ha comunicato che entro e non oltre il 1° novembre 2022 tutti gli sviluppatori dovranno indicare per le loro applicazioni Android uno o più API Level supportati che non siano vecchi più di due anni.
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Si tratta di un cambiamento che Google impone per assicurarsi che il software disponibile sul Play Store faccia uso delle ultime caratteristiche in termini di privacy e sicurezza via via integrate in Android. Gli utenti finali saranno così automaticamente protetti dall’installazione di vecchie app che non usano le più recenti e aggiornate misure di sicurezza.
Gli sviluppatori che non adegueranno le loro app entro la data indicata potrebbero essere sottoposti a una serie di penalizzazioni. In ogni caso, le stesse app potrebbero non essere più restituite tra i risultati di ricerca.
Gli interessati potranno chiedere una proroga di 6 mesi se al 1° novembre le loro app non fossero ancora pronte.
Va detto che chiunque usi ancora una vecchia versione di Android sarà comunque in grado di scaricare app destinate a quella release del sistema operativo. Inoltre Google ha spiegato che gli utenti avranno comunque sempre piena facoltà di riscaricare e installare qualsiasi app precedentemente prelevata dal Play Store.
In passato tanti sviluppatori, compresi alcuni “nomi altisonanti” come Facebook e Snapchat, hanno continuato a fare riferimento ad API Level più vecchi: il tentativo era probabilmente quello di eludere le nuove e più restrittive politiche in tema di privacy e sicurezza volute da Google.