Gordon Moore: chi era e cos'ha fatto l'informatico che ha fondato Intel

Si è spento all'età di 94 anni Gordon Moore, ingegnere, imprenditore e informatico statunitense conosciuto per l'omonima legge oltre che per aver co-fondato Fairchild Semiconductor e Intel.

Il 24 marzo 2023 la Gordon and Betty Moore Foundation ha annunciato la scomparsa di Gordon Moore, famoso ingegnere e imprenditore statunitense che è diventato noto soprattutto per la sua “legge” ma che è stato, in ambito informatico, un “rivoluzionario silenzioso“, come spesso è stato chiamato dai suoi biografi.

Moore ha co-fondato e guidato due imprese pionieristiche: Fairchild Semiconductor e Intel.
La prima è stata una delle aziende che si sono gettate con maggior impegno nella progettazione e produzione di circuiti integrati, una tecnologia che ha rivoluzionato l’elettronica e reso possibili la miniaturizzazione e l’automazione dei processi tecnologici. La società è stata fondata nel 1957 da un gruppo di scienziati e ingegneri, tra cui proprio Gordon Moore.

Utilizzando importanti innovazioni tecnologiche, tra cui il transistor a effetto di campo (FET), novità assoluta per quei tempi, Fairchild Semiconductor ha dato un forte impulso alla creazione di dispositivi elettronici compatti, veloci e efficienti aprendo la strada alla produzione di computer, telefoni cellulari, dispositivi di memorizzazione, sensori e molti altri prodotti.

Negli anni ’60, Fairchild Semiconductor ha fatto da incubatore per molte startup, tra cui Intel, National Semiconductor, Advanced Micro Devices (AMD) e tante altre che sarebbero poi diventate “pezzi da novanta” nell’industria dei semiconduttori.

Moore ha sempre lavorato in assenza di qualsiasi pretesa o desiderio di riconoscimento, guidato invece da un’eccezionale curiosità, generosità e impegno senza pretese. “Ci sono voluti decenni prima che Gordon fosse in grado di parlare con una faccia seria della sua omonima legge di Moore“, si legge infatti in una nota pubblicata dalla Gordon and Betty Moore Foundation.

Sì perché la legge di Moore nacque nel 1965 da una serie di osservazioni empiriche e lo stesso ingegnere non amava riferirvisi con il termine “legge”, che gli sembrava eccessivamente impositivo.

Durante un’intervista del 2015, in occasione di una serata celebrativa dei primi 50 anni della legge di Moore, all’ingegnere fu chiesto cosa avesse imparato dalla sua leggendaria osservazione. Con lo stesso spirito umile che ha contraddistinto la sua esistenza, ha risposto: “bene, una volta che ho fatto una previsione di successo, ho evitato di farne un’altra“.

In un altro articolo abbiamo cercato di spiegare nel dettaglio cos’è la legge di Moore (che in realtà si compone di due enunciati separati…) e perché essa, fino ai giorni nostri, ha avuto un’enorme influenza sulla tecnologia dell’informazione e ha contribuito alla rapida crescita della potenza di elaborazione dei computer e dei dispositivi elettronici in generale.

Nell’articolo “Cramming More Components on Integrated Circuits“, pubblicato nel 1965 dalla rivista Electronics, Moore predisse che il costo dei transistor sarebbe diminuito a un ritmo esponenziale man mano che il numero su ciascun chip di silicio raddoppiava annualmente.
Non mi sarei mai aspettato che la mia valutazione fosse così precisa“, ha dichiarato l’informatico più di recente. “Tuttavia, nel corso dei dieci anni successivi, quando ho tracciato nuovi punti, questi si sono effettivamente distribuiti lungo la curva che avevo disegnato“.
La legge di Moore divenne la pietra angolare dell’industria dei semiconduttori e delle tecnologie in continua evoluzione che da essa ne scaturirono.

Una foto del 1970 in cui sono raffigurati Gordon Moore (a sinistra) e Robert Noyce (a destra), fonte: Intel

Moore ha co-fondato Intel Corporation nel 1968 insieme con altri due nomi altisonanti in ambito tecnologico, Robert Noyce e Andy Grove, e ha guidato l’azienda come CEO dal 1975 al 1987.

Intel Trinity: Gordon Moore, Robert Noyce e Andy Grove.

Il trio soprannominato “Intel Trinity” fondò un’azienda che nel 1971 riuscì a introdurre il primo microprocessore e che, nel 1991, divenne la più grande realtà al mondo nella produzione di semiconduttori.
Moore è diventato presidente emerito di Intel nel 1997 per poi ritirarsi da pensionato nel 2006.

Sotto la guida di Moore, Intel ha potuto crescere e prosperare. Seguendo la sua filosofia, la società introdusse incentivi azionari per i dipendenti e promosse un modello meritocratico in cui la burocrazia veniva messa in disparte e l’innovazione, la lealtà e lo spirito imprenditoriale adeguatamente premiati.

Mentre, già nel 2016, Nature considerava la legge di Moore ormai superata e secondo NVidia oggi può esistere solamente la legge di Huang che descrive i progressi compiuti sul versante delle GPU sotto la spinta delle sempre più potenti applicazioni basate sull’intelligenza artificiale, per Intel la legge di Moore è ancora viva e vegeta tanto che la società guidata da Pat Gelsinger utilizzerà mille miliardi di transistor in un unico package entro il 2030.

Nel corso della sua vita, Moore è stato anche filantropo: la Gordon and Betty Moore Foundation nacque “per creare risultati positivi per le generazioni future” con il sostegno diretto di università, ospedali e organizzazioni senza scopo di lucro dedite alla conservazione ambientale, alla scienza, alla cura dei pazienti.

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